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Una cosca nata negli ultimi anni, legata da un patto di sangue che nel giro di poco tempo si è spezzato, provocando una faida interna con diversi omicidi. Un’associazione criminale cruenta, capace di mettere le mani anche sugli appalti pubblici per la realizzazione del tratto Catanzarese della strada statale 106 e sulla nuova rete ferroviaria Catanzaro-Lamezia Terme.
Sono questi i contorni dell’operazione «Falcos», portata a termine la scorsa notte dai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale e della Compagnia di Girifalco.
In manette dieci persone accusate, a vario titolo, di fare parte dell’organizzazione criminale finalizzata a omicidi, estorsioni, rapine, traffico di droga, estorsioni, danneggiamenti, truffe, lesioni e minacce.
I particolari dell’operazione sono stati illustrati questa mattina, nella sede della Legione carabinieri Calabria di Catanzaro, alla presenza del Procuratore capo della Repubblica, Antonio Vincenzo Lombardo; del comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Claudio D’Angelo; del comandante del Reparto operativo provinciale, tenente colonnello Giorgio Naselli; del comandante della Compagnia di Girifalco, capitano Marco Porcedda.

In particolare, l’associazione di stampo mafioso è contestata a Eros Cavigliano, 31 anni, di Catanzaro; Giuseppe Cossari, 37, di Borgia; Antonio Garigliano, 39, di Borgia; Massimo Ciancio, 38, di San Fili(Cs); Massimiliano Corapi, 33, di Catanzaro; Danilo Pontiero, 27, di Catanzaro; Saverio Riverso, 24, di Catanzaro; Aldo Dara, 33, di Catanzaro. A loro si aggiungono Salvatore Abbruzzo, 32 anni, di Borgia e Francesco Gualtieri, 29, di Borgia, ai quali è contestato il solo reato di favoreggiamento personale, insieme a Corapi e Pontiero, dal momento che avrebbero favorito la latitanza di Massimiliano Falcone, ucciso il 20 novembre del 2006. Per altri due soggetti il gip non ha ritenuto la necessità della custodia cautelare e, pertanto, risultano solo indagati.

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