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Ha preso il via l’edizione 2009 di «Estate Liberi», l’esperienza dei campi di lavoro sui terreni confiscati alla ‘ndrangheta. A riferirlo è don Pino De Masi, referente dell’associazione Libera per la Piana di Gioia Tauro. Sono stati i ragazzi del liceo fiorentino «Michelangelo» e quelli di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, i primi ad arrivare a Polistena per partecipare a questa iniziativa che è ormai giunta al quinto anno di vita e che ogni anno porta in Calabria centinaia di volontarie e volontari provenienti da diverse regioni d’Italia. «La finalità principale dei campi di lavoro e di cittadinanza attiva – afferma il sacerdote – è quella di diffondere una cultura fondata sulla legalità e sul senso civico che possa efficacemente contrapporsi alla subcultura mafiosa della violenza, del privilegio, del ricatto e del compromesso. La proposta formativa di questa esperienza si basa sui rapporti di reciprocità tra realtà del nord e del sud del Paese. Creando occasioni di confronto e di impegno civico, che favoriscano la conoscenza e lo scambio di buone prassi tra i giovani volontari e le comunità ospitanti, è possibile valorizzare dal punto di vista culturale, turistico ed economico il territorio calabrese e in particolar modo la Piana di Gioia Tauro». I campi di lavoro si concluderanno il 7 settembre e sono intitolati quest’anno alla memoria di Giuseppe Valarioti, un giovane professore di lettere e segretario del Pci della sezione di Rosarno, ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1980.

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