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di MICHELANGELO FERRARA A pochi giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, non sono soltanto gli insegnanti ad essere in fermento, ma anche i genitori costretti a far “migrare” i propri figli. Al momento la situazione riguarda gli alunni della scuola secondaria di 1^ grado “ Nicola Festa ” di Agna, che nel giro di pochi giorni si sono visti “tagliare” una classe con conseguente aumento sino a 28 alunni. Si dicono pronti a tutto, anche a fare lezione, nel primo giorno di scuola, dinanzi al Comune. I fatti: a luglio la segreteria della scuola pubblica gli elenchi delle classi con due prime ( 1H e 1I) rispettivamente di 16 e 15 alunni, dati che trovano conferma a metà agosto e che determinano l’organico di fatto (con nomina e trasferimenti di docenti e personale Ata) della scuola di un numero complessivo di otto classi. A distanza di qualche giorno dall’Usp (Ufficio Scolastico provinciale) arriva la notizia di un supplemento, per così dire, “chirurgico” e quindi della soppressione di una classe, portando l’esistente a 28 alunni con l’inevitabile trasferimento di tre studenti nel plesso di via Lanera, secondo il criterio della vicinanza, dove sarà applicato il tempo normale. Un provvedimento notificato, suo malgrado, dal dirigente scolastico Pancrazio Toscano meno di una settimana fa, che si ripercuote negativamente in termini didattici. I criteri oggettivi adottati dall’Usp nell’arco di alcuni giorni con un danno erariale per il personale nominato, sulla scorta dell’organico di fatto, non sono comprensibili visto che il decreto sulla formazione degli organici prevede di tener conto dei parametri demografici. Proiezioni favorevoli per il rione Agna che ha visto nel corso degli ultimi anni un significativo incremento della popolazione. Ma tornando ai numeri necessari per formare le classi, non si è tenuto conto che per una classe di 28 alunni, il Decreto sicurezza richiede 180 centimetri ad alunno quindi aule di circa 50 metri. Difficile trovare locali capaci di soddisfare queste esigenze. «Il numero dei posti autorizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione – dichiara Mario Trifiletti dirigente dell’Usp – imponeva il ridimensionamento delle classi. Le circolari ministeriali ci autorizzano a procedere in questo modo, una classe in più svilupperebbe posti di lavoro non autorizzati». Disposizioni che contrastano con la situazione di diversi plessi scolastici che devono fare i conti con la legge 626. «Comprendo benissimo le ragioni dei genitori – afferma Pancrazio Toscano dirigente scolastico della scuola media Nicola Festa – e mi rendo conto di come sia stato applicato un taglio delle classi nonostante ci troviamo di fronte ad una situazione favorevole dal punto di vista delle proiezioni demografiche per il futuro. Secondo le domande di iscrizione, le uniche classi sottodimensionate erano quelle di Agna e su queste si è applicato il provvedimento. Questo ostacola gli sforzi di chi dovrebbe preoccuparsi del regolare svolgimento dell’attività scolastica». Una situazione al limite che riguarda una scuola nuova e all’avanguardia, costruita in previsione di un quartiere in espansione con spazi e infrastrutture adeguate. Le famiglie hanno incontrato Emanuele Nicoletti, assessore ai lavori pubblici e pubblica istruzione del Comune di Matera e attendono una risposta entro venerdì. La vicenda mette a rischio il diritto allo studio e non esclude colpi di scena al momento della scelta degli alunni costretti a frequentare le lezioni altrove, dopo aver acquistato i testi scolastici. I genitori sono compatti nel difendere i tre alunni e non mancano di far notare le incongruenze legate alla distanza fra i due istituti che influirebbe sulla scelta degli studenti da trasferire.

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