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di GOFFREDO SOTTILE Carissimi politici, noi italiani, nonostante tutto, vogliamo bene al nostro Paese, non solo perché ci ha dato i natali ma anche perché per come lo abbiamo assimilato e per come lo abbiamo sentimentalizzato e vissuto siamo convinti che sia davvero una grande realtà, con i suoi problemi, le sue contraddizioni ma nell’insieme possiamo affermare che le positività e i valori che esprime siano davvero tanti. Inutile ricordare i settori nei quali addirittura eccelliamo: fra questi scopriamo anche la capacità d’impresa che finora nei contesti internazionali ci veniva negata. L’arte, la cultura, il pensiero dell’Italia non ci appartengono più in esclusiva, hanno superato i nostri confini, sono beni, ormai, dell’umanità, nati in Italia e dei quali dobbiamo mantenerci orgogliosi. Ma veniamo al concreto e all’allarme che nasce dalla politica. Il Paese sta attraversando un lungo, troppo lungo periodo di incertezze: basta seguire una qualsiasi trasmissione televisiva dai contenuti o dai riflessi politici per constatare come a stimolanti contrapposizioni ideologiche, di sistema, di strategie e di programmi si siano sostituiti gli insulti, gli attacchi personali, la mancanza di riguardo verso l’avversario politico visto come un nemico da abbattere e screditare di fronte all’opinione pubblica. Noi italiani siamo stufi, arcistufi di questa situazione; io parlo a nome di me stesso perché nessuno mi ha conferito mandati ma certo è che discorrendo in famiglia, con gli amici, con la gente che si incontra nella vita di tutti i giorni, si coglie un sentimento di delusione, di tensione e di insofferenza per il degrado del confronto politico al quale siamo costretti ad assistere. Facciamo tutti uno sforzo: cerchiamo di tornare al primato degli ideali, dell’arguzia politica, al senso della misura, ai doveri che ognuno di noi ha nei confronti della comunità. Abbiamo una crisi economica dagli esiti ancora incerti, abbiamo tanti ritardi da superare per sprigionare le grandi energie del Paese, abbiamo un problema Sud ancora irrisolto, una criminalità sempre più potente e diffusa. Credo che gli italiani sarebbero molto lieti di sapere come le varie forze politiche intendano affrontare questo groviglio di questioni dalla cui soluzione discende l’avvenire del nostro Paese. Il male peggiore per una democrazia è quello dell’affievolimento o addirittura la scomparsa dell’interesse del cittadino verso la politica. Speriamo bene.

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