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HA rischiato la beffa questo pomeriggio il Cosenza calcio al San Vito. L’ha rischiata nel corso di una partita balorda in cui il Real Marcianise ha fatto di tutto per impedire che si giocasse al calcio, soprattutto grazie al suo portiere, con l’arbitro che non è stato in grado di prendere in mano le redini della partita. Alla fine è stato Doemico Danti, entrato da pochi minuti, a regalare il pareggio ai Lupi e liberare gli spettatori da un incubo. Il Real Marcianise, infatti, era passato in vantaggio proprio nel momento migiore del Cosenza. Nella parte centrale del secondo tempo i Lupi collezzionavano qualcosa come quattro calc d’angolo consecutivi. Il match sembrava essere in procinto di pendere verso la causa rossoblù quando l’arbitro fischia un dubbio fallo per il Real Marcianise a centrocampo. I giocatori del Cosenza si attardano a protestare con il direttore di gara e nessuno pensa a mettere il suo piedone sulla palla. Gli ospiti battono con il pallone ancora in movimento, il signorSalvato da Messina non ci pensa minimamente a fermare l’azione e Manco solo soletto entra in area e piazza un destro angolato imparabile per Pinzan. Minimo sforzo massimo risultato per gli ospiti che in tutto il match non hanno tirato in porta più di tre/quattro volte. Il Cosenza invece ci ha provato per tutta la partita, ma il Real Marcianise è bravo a mettere sistematicamente in fuorigioco gli avanti rossoblù.
Il resto del match è tutto un continuo tentativo degli ospiti di fare melina, compresa una rissa vergognosa a metà campo con gli ospiti che continuano a provocare e Marsili che dalla panchina riesce a rimediare l’espulsione. Nei concitati minuti finali per fortuna arriva il pareggio di Domenico Danti, su assist di Biancolino dopo un batti e ribatti in area. Per fortuna chè la sconfitta sarebbe stata una beffa troppo pesante per il Cosenza che comunque si mangia le mani per il risultato. In caso di vittoria i rossoblù sarebbero stati alla quinta piazza solitaria. Ma il pomeriggio di ieri ha dato anche delle conferme positive, Innanzitutto per il carattere volitivo di una squadra mai doma. Poi per l’esordio dal primo minuto di Stefano Fiore. Il campionissimo non gioca una partita vera da un anno e mezzo, ma la classe non passa. Buone giocate, aperture illuminanti che a volte non vengono capite al volo dai compagni di squadra e tanta buona volontà. La forma ovviamente non è al top, ma fra una manciata di partite il buon Stefano diventerà pedina inamovibile della squadra.

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