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«Il mistero della nave dei veleni assume, ogni giorno che passa, tinte ancora più fosche di quanto i calabresi avrebbero potuto immaginare. È concreta la sensazione che il caso Cetraro non sia per nulla chiuso. Tante sono le incongruenze che, nell’alimentare nell’opinione pubblica legittimi dubbi e fondate perplessità, giustificano la diffidenza che sta montando sulla versione fornita dal Governo nazionale». Lo sostiene, in una nota, il consigliere regionale di Italia dei Valori Maurizio Feraudo. «I calabresi, e per essi la politica e le istituzioni – aggiunge – devono pretendere che la vicenda, che ha tenuto banco sui media per circa un mese e mezzo, non venga artatamente seppellita sotto una patina di compiacente silenzio, a tutto danno della Calabria e dei calabresi. Questo perchè non convince affatto la frettolosa versione ufficiale affidata dal Governo nazionale alla fin troppo laconica dichiarazione rilasciata dal ministro Prestigiacomo. Troppi i dubbi e troppi i sospetti che permangono e altrettanto troppi i dubbi e troppi i sospetti che aleggiano attorno alle dichiarazioni ufficiali del Governo nazionale». Secondo Feraudo, «è in questo clima che si fa sempre più pressante il legittimo quanto allarmante ed inquietante interrogativo che ormai assilla tutti coloro che stanno seguendo con responsabile attenzione l’evoluzione dei fatti: che il Governo nazionale non abbia orchestrato un colossale depistaggio per nascondere un torbido segreto di Stato? Un inquietante interrogativo, questo, che trova, paradossalmente, legittimazione finanche nella forsennata campagna di denigrante criminalizzazione che gli esponenti nostrani del PdL, in un orgiastico atteggiamento di genuflesso servilismo alle logiche del governo nazionale, stanno scatenando contro il fronte di mobilitazione popolare che, nei giorni e nelle settimane scorse, è sceso in piazza, con democratica compostezza, invocando, come è giusto che fosse, verità e chiarezza. È evidente la strumentalità dell’atteggiamento che su questa vicenda stanno tenendo i rappresentanti istituzionali del centrodestra calabrese che, con insopportabile arroganza, stanno montando uno sterile quanto speculativo scontro politico-elettorale, arrivando finanche a chiedere le dimissioni dell’Assessore regionale all’Ambiente. Non c’è limite a certa indecenza politica!». «Di fronte alle legittime perplessità e ai fondati dubbi che permangono integri – dice ancora Feraudo – oggi più che mai è necessario tenere alto il livello di guardia, intensificando lo stato di allerta per far si che la Calabria in queste ore non venga sommersa, per sempre, non solo dai veleni, ma anche dalle conturbanti reticenze di un Governo nazionale la cui ossessiva fissazione sembra essere quella di far definitivamente calare, comunque e purchessia, il sipario sulla scomoda vicenda della nave dei veleni. La Calabria e i calabresi devono dimostrare di avere la schiena diritta: da una parte devono saper schiacciare le vergognose speculazioni politico-elettorali che qualcuno vuole montare su quello che molti calabresi continuano a vivere come un drammatico assillo e dall’altra devono, anzi dobbiamo, pretendere definitiva e trasparente chiarezza e verità». «L’Italia dei Valori – conclude Feraudo – continua a rimanere dalla parte di chi non vuole definitivamente ‘inabissarè il caso dei rifiuti pericolosi, sia della nave di Cetraro che di quelle che ancora devono essere individuate».

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