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La recente sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che ordina di togliere il crocefisso delle aule scolastiche italiane perché limita la libertà di religione la suscitato numerose proteste da parte di tutti i credenti e anche dei non credenti che vedono nel Crocefisso un simbolo universale. L’assessore comunale della giunta varapodiese, Eleonora Vinaccia si schiera contro la tale decisone ed ha organizzato il convegno “Giù le mani dal Crocefisso”, finalizzato alla difesa della presenza del Crocefisso nelle scuole. All’incontro molto partecipato sono intervenuti il parroco di Varapodio, don Mimmo Caruso; don Giovanni Madafferi, l’onorevole Gianni Nucera, l’avvocato Francesco Falleti ed il dirigente scolastico Francesco Marcianò.Vinaccia ha introdotto i lavori, dopo aver presentato i relatori, sottolineando la contrarietà dell’amministrazione comunale rispetto alla sentenza. L’assessore ha dunque proceduto leggendo i passi salienti della stessa. « La sentenza – ha affermato – non tiene evidentemente conto che il Crocefisso è sempre stato considerato un segno di unione e accoglienza per l’intera comunità. Il Crocefisso – ha continuato – è una testimonianza di cultura, emblema di libertà che rappresenta un valore universale della nostra storia italiana ed europea.» Sono seguiti i saluti del vicesindaco di Varapodio, Orlando Fazzolari, che ha tra l’altro parlato dell’ordinanza con la quale il sindaco, Guglielmo Rositani, sancirà l’ “intoccabilità” del simbolo sacro e culturale. Il parroco don Caruso ha tracciato la storia del simbolo, il suo significato che è anche antropologico. Don Madafferi ha convintamene espresso la sua indignazione rispetto alla sentenza; mentre l’avvocato Falleti ha tracciato il profilo giuridico della questione, leggendo anche un passo del Corano, molto significativo, dal quale si evince che l’Islam non ha alcuna avversione rispetto a “Questo Simbolo”. « E’ piuttosto la sua erronea interpretazione – ha ribadito – a fare ciò ». Il dirigente scolastico, Marcianò, ha rimarcato l’importanza per la scuola e per gli alunni di avere “Quel punto di riferimento”, segno della nostra identità. Le conclusioni sono toccate a Gianni Nucera, esponente politico dell’UdC, che ha magistralmente concluso tracciando una mappa valoriale nella quale la tradizione cattolica la fa da padrona.

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