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AGRIGENTO 69
BAWER MATERA 64

Fortitudo Moncada Agrigento: Virgilio 8, Anello 6, Raneri, De Simone, Cardillo 18, Caprari 18, Pennisi 11, Rotondo 3, Giovanatto 5, Moncada. Coach: Corpaci.
Bawer Matera: Amadori, Gilardi 12, Gergati, Provenzano 11, Longobardi 11, Lovatti, Maestrello 11, Grappasonni, Candido 16, Hassan 3. Coach: Corà
Arbitri: Cè di Cassina Dé Pecchi (MI) e Rudellat di Nuoro
Parziali: 16-19, 31-33, 52-54, 69-64
AGRIGENTO – La Fortitudo Moncada Agrigento mette le mani sulla partita negli ultimi tre minuti dopo aver inseguito, per buona parte dell’incontro, una Bawer Matera che ha giocato una buona pallacanestro ma ha pagato ancora dazio alla sfortuna con l’infortunio dopo soli tre minuti di Grappasonni (per lui problemi al ginocchio e prime sensazioni non positive).
Alla palla a due il primo attacco è del Matera che concretizza da fuori perimetro con Provenzano. La partenza a razzo del quintetto di Corà mette alle corde gli agrigentini che al 5′ vanno sotto di nove (8/17) e l’avvio costringe il tecnico siciliano Corpaci al time out necessario per registrare gli schemi difensivi. La pausa produce qualche effetto anche se Matera, nella gestione e nella circolazione della palla, è nettamente superiore ai siciliani ma alla sirena chiudono con un -5 (16-19).
Al ritorno sul parquet, Agrigento con Virgilio e Caprari, riporta la partita in parità ( 19-19) ma Candido con un parziale di 5 punti fa allungare Matera che al 15′ conduce con +6 (25-31) grazie anche agli errori di Pennisi che dalla lunetta sbaglia molti liberi. Alla sirena, prima del riposo lungo, Matera conduce con quattro punti di stacco: 29-33. All’inizio del terzo parziale, i lucani, mettono alle corde gli agrigentini con un parziale di 9 a 2. Il quintetto di Corà paga però qualche fallo di troppo. Sono i lucani a chiudere il parziale col risultato di 52 a 54. L’inizio dell’ultimo tempo è di marca agrigentina che, grazie a Caprari con un tiro da fuori perimetro, opera il primo sorpasso (54-55). Matera non si perde d’animo ma l’uscita per cinque falli di Candido pesa molto nell’economia del gioco. A sette dalla sirena i due quintetti sono in perfetto equilibrio: 55 a 55. I lucani vanno sotto di tre ma Gilardi risponde con una “bomba”; Maestrello a 3’56” tiene ancora in vita Matera sul risultato di 61 a 63 per gli agrigentini. Nei momenti decisivi, il quintetto di Corà, perde lucidità, sbaglia molto in attacco e da un possibile sorpasso si trova ad inseguire i siciliani che vanno avanti nonostante il canestro da tre di Hassan che mette i brividi al pubblico di casa.
«E’ LA SOLITA storia, il solito copione. Dopo tre minuti si è fatto male Grappasonni, infortunio al ginocchio. Speriamo non sia una cosa lunga ma le prime sensazioni non sono positive». Un fil di voce, grande scoramente e delusione nelle parole di Claudio Corà che racconta la sconfitta di Agrigento ripercorrendo tante altre sfide: «è stato lo stesso copione di altre volte, una buona partita in cui ci è mancato qualcosa nella gestione di alcune situazioni. Siamo stati avanti in più occasioni a fine secondo e terzo quarto, non siamo riusciti a gestire il vantaggio e poi è andata così con Virgilio che l’hanno tenuto in campo nei momenti più importanti e si è visto. Noi prendiamo i complimenti ma purtroppo nient’altro». Sul futuro Corà non si sbilancia e aggiunge: «non so cosa succederà adesso, queste sono cose che deve decidere la società».
Da Matera legato ai risultati dell’Olimpia Bawer anche il presidente onorario Michele Vizziello: «non ci va bene nulla, ci mancava anche l’infortuniot di Grappasonni che ci tiene in ansia. Il suo contributo nel finale avrebbe potuto fare la differenza. E ora? Adesso per domani (oggi per chi legge,ndr) avremo un Consiglio direttivo in cui faremo il punto della situazione e decideremo il da farsi».
In quella sede Matera dovrebbe sciogliere il nodo e decidere se prendere subito un play colmando una lacuna tecnica evidente o puntare su un nuovo allenatore modificando la guida tecnica della squadra. In tutto questo l’infortunio a Grappasonni risulta una variabile non di poco conto. Le opinioni e le tesi in casa Olimpia saranno chiamate ancora a confrontarsi ma con l’esigenza di trovare una sintesi e prendere una decisione netta. L’unico modo per arrivare al derby con un pizzico di serenità in più.

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