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Preoccupa fortemente la situazione degli organici della scuola calabrese in vista del prossimo anno scolastico. Dalla riunione tra sindacati e ufficio scolastico regionale, non è emerso nulla di positivo. «Da parte dell’Ufficio scolastico regionale – si legge in una nota stampa sindacale – sono stati ribaditi i concetti ed i numeri che erano stati alla base dell’informativa precedente.
Pertanto la scuola calabrese perderà dal prossimo settembre 2010, 1.522 cattedre, che si aggiungono ai tagli effettuati lo scorso anno. Ancora una volta la Calabria paga un tributo molto alto, rispetto ad altre regioni, alla logica dei tagli ragionieristici. Tutto ciò avviene in un contesto territoriale, ambientale, strutturale e sociale come quello calabrese che dovrebbe indurre ad una attenta e più approfondita analisi e portare, senza ombra di dubbio, ad un maggiore investimento in termini di scuole sicure, di più docenti e di una maggiore offerta formativa.
In una realtà come quella calabrese, la scuola rimane l’unica istituzione, l’unico baluardo socialmente rilevante che accoglie i ragazzi, i giovani, che costruisce comunità, in particolare nelle zone interne e rurali che sempre di più si stanno spopolando e che invece rappresentano una delle tante ricchezze della nostra regione. Riteniamo che i tagli agli organici, il taglio ai finanziamenti delle scuole ed i danni che essi producono diventano socialmente non sostenibili per la nostra Calabria, in una condizione generale in cui il lavoro nell’intera regione segna il passo aggravando maggiormente l’impatto sociale col territorio».
«Tanti precari – rilevano le organizzazioni sindacali – sono partiti per le città del Nord, molti sono rimasti senza un reddito. Sono risorse intellettuali che scappano, non per libera scelta, ma perchè costretti; sono energie che perdiamo, aggiungendo alla desertificazione industriale la desertificazione intellettuale. È necessario, quindi, che l’appello che lanciamo come organizzazioni sindacali venga ascoltato da tutte le istituzioni e in particolare dalle Istituzioni locali e regionali affinchè si apra da subito un confronto sulla scuola calabrese. L’esperienza dell’anno scolastico in corso ci ha permesso di registrare un abbassamento generalizzato della qualità dell’offerta formativa: classi numerose, alunni smistati, solo per dovere di vigilanza, in altre classi per mancanza di docenti, prestazione dei servizi in grande sofferenza.
Il maestro unico o prevalente nella scuola primaria non è nella condizione di rispondere alle esigenze di una didattica al passo coi tempi; di una didattica capace di canalizzare le sollecitazioni esterne che gli alunni ricevono in un percorso organizzato in modo sistematico, che finalizzi le conoscenze agli obiettivi programmati. Analoghe situazioni, in prospettiva, si potrebbero verificare con la logica dell’accorpamento delle classi di concorso nel processo di riforma in atto della scuola secondaria superiore.
Non meno preoccupante è la situazione del personale ATA chiamato sempre a maggiori compiti ed al sovraccarico dovuto alla carenza di organico. Le difficoltà economiche in cui versano le scuole ormai prossime alla bancarotta mettono a dura prova la conduzione ordinaria di una scuola degna di questo nome fino al punto che non si riescono a pagare nemmeno le supplenze. Chiederemo alla Giunta Regionale, a cui il Titolo V° della Costituzione Italiana trasferisce molte competenze in materia di istruzione pubblica e offerta formativa sul territorio, un incontro per aprire un confronto serio e senza pregiudizi sul progetto di scuola pubblica in Calabria e per riflettere sui risultati che l’ultimo dimensionamento scolastico ha prodotto. In un contesto così difficile – secondo i sindacati – anche le relazioni sindacali risentono di sottovalutazioni e pressapochismo soprattutto da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria come denunciato nella nota unitaria del 23 marzo scorso inviata al Ministero.
Riteniamo, invece che proprio in una situazione difficile da gestire e da risolvere, un confronto sindacale serio e che entri nel merito sia indispensabile ed auspicabile non solo con l’USR ma anche con gli Enti locali e in particolare con la nuova Giunta Regionale. Pertanto i sindacati convocano l’assemblea regionale del personale della scuola (docenti e ATA) che si terrà il prossimo 20 maggio alle ore 10,30 a Catanzaro Lido presso il Liceo Scientifico Fermi».

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