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Turismo a Potenza? Si può. Anche a differenza di un certo senso comune. Sono mediamente tremila gli “arrivi” mensili a Potenza, costanti in tutto l’anno, che denotano un «turismo» prevalentemente «di affari» cioè basato su convegni, incontri e permanenze collegate alla funzione di servizio del capoluogo lucano: su questo dato è stata pensata la nuova guida della città, «Potenza, viaggio d’autore per esploratori del bello» che offre al visitatore uno sguardo d’insieme e itinerari per scoprirne gli angoli più suggestivi. La pubblicazione, realizzata dall’Agenzia di promozione territoriale della Basilicata e distribuita nei punti informativi e nelle strutture ricettive cittadine, è stata presentata stamani, a Potenza, nel corso di un incontro a cui hanno partecipato il sindaco e l’assessore comunale, Vito Santarsiero e Luciano De Rosa, e il direttore generale dell’Apt, Gianpiero Perri. In 23 pagine sono state descritte, in modo discorsivo, le peculiarità di Potenza, dai vicoli del centro ai palazzi storici, fino all’offerta museale e alle particolarità architettoniche delle scale mobili e del ponte «Musmeci»: l’idea «è di offrire al visitatore che pernotta in città una guida per trascorrere un pomeriggio o una serata – ha spiegato Perri – cogliendone gli aspetti più rilevanti di un centro prevalentemente di servizi, sulla cui concezione devono essere basate le nuove politiche turistiche». Si tratta di «valorizzare le bellezze potentine» in «una nuova ottica», hanno evidenziato Santarsiero e De Rosa, «per aprire una nuova stagione che coinvolge in modo unitario tutti gli operatori, a partire proprio dai commercianti».

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