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Il vero messaggio lo hanno dato alcuni ragazzini attraverso uno striscione esposto nel deserto della Curva Ovest: “ridateci il Catanzaro”. Quello che Ze Maria continua a schierare sul terreno del Ceravolo non somiglia a quella squadra di calcio con la maglietta giallorossa indosso. Non ci sono solo i problemi finanziari a far male, ma anche l’impianto di gioco; solo tante imperfezioni. La prima più evidente, è che al centro dell’attacco ultimamente c’è un atleta (Morello) che, acquistato per ottenere il tanto atteso salto di qualità (e titolare di un contratto di tutto rilievo, ancor più in una realtà quale l’attuale), sembra solo la controfigura di un centravanti. Con l’Aversa Ze Maria spiega sul terreno la sua ennesima versione tattica. A campionato iniziato ormai da oltre due mesi, non avere ancora una sia pur larvale ipotesi di schieramento base non appare la migliore delle idee tanto che anche coloro che finora erano sembrati tra i più positivi (Corapi, Gigliotti) a furia di cambiare posizione lentamente stanno perdendo anch’esso il bandolo della matassa. Dall’altra parte l’Aversa si dispone con un mobile 4-3-3 con Varriale punta centrale e Petagine e Tovalieri sui lati. La gara termina sul risultato di 0-0.

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