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DI ANGELA PEPE «L’acqua è un bene comune e non si mercifica». «L’acqua serve per dissetare non per trivellare». «Difendiamo la nostra acqua che è fonte di vita». «Non arricchiamo i petrolieri con l’acqua di Paterno». «Privatizzazione voce del verbo privare». A colpi di slogan si è svolta la manifestazione di protesta organizzata dal Comitato “Sor Aqua” dopo la notizia dell’accordo tra Acquedotto Lucano e l’Eni, per la vendita dell’acqua della sorgente “Laggia” alla compagnia petrolifera”. Una lunga marcia iniziata nella mattinata di ieri, alle 10 e 30, dal luogo simbolo della “battaglia”, la sorgente e conclusasi, poi, sotto il palazzo municipale. Anziani, adulti, giovani e anche tanti bambini hanno percorso un lungo tragitto per giungere nelle vie del paese, provvisti di contenitori di acqua vuoti, fischietti, e la cosa fondamentale, la voglia di gridare, di dire “no” ad un “sopruso totale da parte di Acquedotto Lucano” con la complicità delle Istituzioni, a partire dall’amministrazione locale – consapevole dell’accordo tra l’Ente lucano e l’Eni. Amministrazione che a quanto dichiarato dal consigliere di minoranza, Michele Grieco ha mostrato disattenzione per il “problema acqua”. In modo particolare quando sono “state stabilite – ha detto – le tariffe presso l’Aato, non partecipando alle riunioni. Assenza totale quando sono state distrutte le bellezze naturali delle sorgenti, quando sono stati istallati abusivamente i contatori sulle fontane pubbliche in ultimo il prelievo dell’acqua da parte dell’Eni”. Prelievo che è stata la “goccia per far traboccare il vaso”, dapprima con il presidio e poi con manifestazione di piazza. Manifestazione che ha visto in testa al corteo, il comitato “Sor Aqua” con il suo presidente, Giuseppe Riviello , a suon di megafono ha lanciato messaggi in “difesa e tutela per la risorsa idrica”, di cui Paterno è uno dei paesi macrofornitore senza però averne la giusta compensazione. Anzi da quando Acquedotto Lucano è diventato il gestore “le cose – a quanto dichiarato dal comitato civico – sono peggiorate. Bollette “pazze” arrivate ai cittadini per un consumo presunto e non effettivo (senza neanche i contatori) e stato di degrado ambientale e igienico – sanitario delle sorgenti presenti sul territorio”. E al suon di “l’acqua è a nostra e nun s’addà tocca”, ripresa dal ritornello della canzone popolare di “Brigante se more” che il corteo alle 11 e 30 ha raggiunto la piazza principale. Piazza che nel frattempo è stata raggiunta anche da altri cittadini, incitati dalle voci della manifestazione “non avete paura venite a lottare per un vostro diritto”. E dal palco, il presidente di Sor Aqua, grida “ vogliamo l’immediata sospensione dell’accordo tra Acquedotto lucano e l’Eni”. Poi la richiesta è rivolta al Sindaco di “fare con forza un Ordinanza che impedisca il transito dei mezzi pesanti sulla strada che conduce alla sorgente”. E ancora l’invito ai cittadini a presentare il ricorso legale contro Acquedotto Lucano per le bollette presunte. Sul palco anche il responsabile del Coordinamento regionale per l’Acqua Pubblica che ha posto l’accento “sull’acqua come bene dell’umanità”.

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