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Sono scomparsi nel nulla 57 quadri d’autore appartenuti al regista Virgilio Sabel, morto nel luglio del 1989. A denunciare la scomparsa delle opere d’arte è uno degli amici del regista e ricercatore, Giuseppe Braghò. Le opere, tra cui alcune tele di Monachesi, Guttuso e De Chirico, erano custodite nell’abitazione di Sabel a Mentana (Roma). Il regista, nato a Torino nel 1920, verso la fine degli anni Cinquanta, innamoratosi del paesaggio della Costa degli Dei, visitato in occasione della realizzazione di un cortometraggio, si fece costruire una casa sull’estrema punta di Capo Vaticano a pochi passi della dimora dello scrittore Giuseppe Berto. Prima della sua morte Sabel, con un testamento olografo, lasciò in eredità tutti i suoi beni al Comune di Ricadi. Tra i 58 quadri inventariati nell’abitazione romana di Sabel c’è anche un autoritratto di Luciano Ligabue che, dopo alcune ricerche, è stato trovato nell’abitazione dell’ex sindaco di Ricadi ed ora è in possesso dei carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio artistico di Cosenza che stanno effettuando una perizia per accertare l’autenticità dell’opera.
«All’appello – afferma Braghò – mancano però gli altri 57 quadri di proprietà di Sabel e destinati al Comune di Ricardi. Quelle opere le ho viste dal vivo nella sua abitazione di Mentana e sono inserite nell’inventario fatto da un notaio dopo la morte del mio amico regista. Dopo quell’inventario, però, i quadri non sono mai giunti a Ricadi e se ne sono perse le tracce. Per questo motivo ho presentato una denuncia alla Procura della Repubblica affinchè venga avviata una indagine».

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