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L’ex consigliere regionale della Calabria Domenico Crea è stato condannato ad 11 anni di reclusione dal Tribunale di Reggio Calabria a conclusione del processo denominato «onorata sanità», in cui l’esponente politico era implicato come titolare della struttura sanitaria «Villa Anja». I giudici della corte, presieduta da Iside Russo, hanno condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione il figlio di Crea, Domenico, ed a 9 mesi la moglie, Anna Familiari. Nove mesi di carcere sono stati inflitti ad Antonio Iacopino, mentre sono stati assolti Annunziata Crea, figlia dell’ex consigliere regionale, Paolo Attinà, Giuseppe Scorso e Mario Neri. La corte ha anche disposto la confisca dei beni già sequestrati a Crea ed il risarcimento dei danni a beneficio dell’Asp di Reggio Calabria e della Regione, enti costituiti parte civile. Crea, durante la scorsa legislatura, era subentrato, come primo dei non eletti nella lista della Margherita, a Francesco Fortugno, il vice presidente del consiglio regionale assassinato in un agguato mafioso a Locri nell’ottobre 2005.

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