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E’ stata divisa in due filoni l’indagine scaturita dagli atti dell’inchiesta Why Not trasmessi dal Gup, Abigail Mellace, al termine del processo con rito abbreviato. Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha infatti assegnato a due distinti sostituti i fascicoli relativi alle ipotesi d’accusa per le quali il giudice Mellace, nei mesi scorsi, ha disposto la trasmissione degli atti.
Il primo filone d’inchiesta riguarda la posizione di Caterina Merante (in foto), principale teste dell’accusa, rinviata a giudizio per una violazione della legge sul lavoro; Giancarlo Franzè e Antonio Alessandro La Chimia. L’inchiesta riguarda presunte irregolarità nell’esecuzione di alcuni progetti regionali da parte della società Why Not.
Nella seconda indagine saranno valutati i fatti emersi da alcune intercettazioni relativamente alle attività svolte dalla polizia giudiziaria nel corso delle indagini preliminari. In particolare, si farebbe riferimento all’attività svolta da un sottufficiale dei carabinieri della polizia giudiziaria e Caterina Merante durante la quale quest’ultima avrebbe indicato i nomi da inserire in un decreto di perquisizione.

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