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Due donne – che sfruttavano un gruppo di giovani prostitute facendosi versare il denaro su una carta post pay – e i tre proprietari di quattro appartamenti di Potenza affittati per ricevere i clienti, sono stati denunciati oggi dalla squadra mobile della questura nell’operazione «Bocca di rosa», che ha portato anche al sequestro delle quattro “case di appuntamento». Le due tenutarie sono accusate di sfruttamento della prostituzione, i tre proprietari degli appartamenti (posti sotto sequestro dalla Polizia) di favoreggiamento: tutti risponderanno anche di associazione per delinquere finalizzata ai reati loro contestati. Nei quattro appartamenti – nella zona centrale di Potenza e in periferia – la Polizia ha trovato sei ragazze (due italiane e quattro sudamericane): prostitute e tenutarie giungevano periodicamente a Potenza da regioni del nord dell’Italia. Ricevuti i soldi dai clienti, le prostitute ne versavano una parte alle loro sfruttatrici sui conti correnti postali. Meno di un anno fa, notando un via vai continuo di uomini nei quattro palazzi dove si trovano gli appartamenti occupati dalle prostitute, alcune persone hanno informato la Polizia, che ha avviato le indagini concluse oggi con sequestri e denunce. Maggiori dettagli, in merito all’operazione della polizia, sull’edizione cartacea in edicola domani

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