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Sequestrati nella zona del litorale di Lamezia Terme, tre impianti di acquacoltura ed il pontile ex sir, dal personale della capitaneria di porto di Vibo Valentia. Nel corso delle indagini sono stati accertati reati contro l’ambiente e la difesa del mare: in particolare, le tre persone indagate dovranno rispondere di attentato alla sicurezza dei trasporti, getto pericoloso di cose, deturpamento di bellezze naturali, abbandono di rifiuti e mancanza dei prescritti segnalamenti marittimi. Sono in corso ulteriori accertamenti su eventuali fondi pubblici ricevuti dalle società per la realizzazione degli impianti di maricoltura.
I particolari dell’operazione, denominata ‘Natter’, sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina negli uffici della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, alla presenza del procuratore Salvatore Vitello e del capitano Luigi Piccioli.
I tre impianti sequestrati sono «Ora ora maricoltura», impianto di itticoltura di tonno rosso, costituito da uno spezzone di gabbia semisommerso ancorato al fondo e parzialmente affiorante dalla superficie del mare; il secondo impianto a cui sono stati apposti i sigilli è il «Nautilus»,oggi costituito da tre gabbie galleggianti, in disuso e abbandonate, e da tre boe di colore rosso; il terzo impianto è la «Ittisud», impianto per spigole, orate e saraghi, costituito da una gabbia a polipo, in disuso e abbandonata nonchè da due boe di colore rosso.
La Capitaneria di porto ha emesso inoltre un’ordinanza di interdizione dell’intera area per pericolo alla sicurezza alla navigazione. È stata inoltre emessa l’ordinanza di sequestro preventivo del pontile dell’ex Sir è stato sequestrato preventivamente, questo perchè, hanno spiegato, si trova in condizioni di degrado e fatiscenza con pericolo di crollo.
La struttura, a causa della precarietà statica, causata dal mancato utilizzo e manutenzione, arreca pericolo alla sicurezza della navigazione, dei trasporti e pregiudizio per al pubblica e privata incolumità.
«Queste tre strutture abbandonate – ha affermato Vitello – costituiscono un serio pericolo, anche perchè l’area è particolarmente trafficata, quindi c’è un serio pericolo di impatto. Il sequestro è stato necessario al fine di evitare possibili disastri, e qui di disastri ce ne sono stati parecchi». Obiettivo dell’operazione, ha spiegato Piccioli, «è bonificare l’area con la rimozione degli impianti e ricondurre in sicurezza il pontile ai fini di utilizzo per altri scopi. Costante sarà la sorveglianza sugli impianti sequestrati, che sono stati affidati per la custodia al Comune di Lamezia Terme per quanto riguarda il pontile ex Sir e ai legali rappresentanti delle rispettive società gli impianti di acquacoltura».

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