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Giovambattista Papello, ex subcommissario per l’emergenza ambientale in Calabria,ha voluto rendere dichiarazioni spontanee al fine di chiarire la sua posizione nell’ambito dell’inchiesta denominata Poseidone che riguarda presunti illeciti nella depurazione. Papello ha illustrato al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo, l’attività svolta in Calabria in qualità di subcommissario per l’emergenza ambientale. Questa mattina, inoltre, si sono concluse le arringhe dei 33 indagati per i quali la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio. Altre due persone, Giovanni Angotti e Domenico Sodaro, sono imputate nel processo con rito abbreviato e la procura ha chiesto la loro condanna rispettivamente ad un anno ed a nove mesi di reclusione.
Le decisioni del giudice per l’udienza preliminare e per il processo con rito abbreviato sono attese per il 3 giugno prossimo. Agli indagati sono contestate, a vario titolo, le accuse di associazione per delinquere, concussione, falsità ideologica, truffa e turbativa della libertà degli incanti.

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