X
<
>

Share
1 minuto per la lettura

«A mezzogiorno, quando sono andato a prendere Anna, Danilo (in foto) non c’era. Rincasammo verso le 13.00-13.10. Lo incontrammo sotto casa dei genitori. Era abbastanza agitato, mi chiese subito di portarlo all’ospedale. Si era procurato una ferita alla mano. Ma era un piccolo taglietto. Sanguinava un pò, ma non in modo da andare in ospedale».

Ad affermarlo è Giovanni Motta in videoconferenza da Potenza con il tribunale di Winchester. Motta al tempo era il fidanzato della sorella di Danilo Restivo, Anna. «Gli ha detto come si era procurato quella ferita?», ha chiesto il pm inglese. «Danilo mi disse che era caduto al cantiere delle scale mobili, dove si era recato per curiosità. Era molto agitato e lo portammo all’ospedale, dove gli misero un punto. Quindi tornammo a casa per pranzare con i genitori. Arrivammo in ritardo, erano circa le 14.00-14.10». Restivo a quel punto raccontò del suo incidente. Quindi si cambiò gli abiti. «Ricorda come era vestito quel giorno?», ha chiesto il pm a Motta. «Sì, aveva dei pantaloni di jeans, una maglietta o una camicia di jeans, e forse un giubbotto. Gli abiti erano bagnati, ma non so dire se di sudore o altro. Lui di certo era tutto sudato quando lo abbiamo incontrato sotto casa».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE