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Una vacanza finita in tragedia per il 23enne George Pierre Maxime Genin, in vacanza insieme al fratello Anthony di 42 anni ed ai due nipotini, in una delle strutture ricettive più gettonate della Calabria – il Club Med. Il suo corpo, privo di vita, è stato visto galleggiare mercoledì mattina, nello specchio acqueo antistante alla predetta struttura e, immediato è scattato l’allarme.
Sul posto sono giunti i carabinieri del comando provinciale, guidati dal capitano Stefano Di Paolo, ed i colleghi della locale stazione, agli ordini del comandante Pietro Santangelo, congiuntamente ai militari della Capitaneria di porto, guidati dal comandante di Fregata, Luigi Piccioli.
Secondo le prime ricostruzioni il giovane – forse dopo una notte di bagordi – si sarebbe tuffato in mare e lì avrebbe trovato la morte. Ma sul suo decesso ci sono ancora molti interrogativi anche perchè è emerso che il giovane fosse un abile nuotatore; dunque, ci si chiede se sia stato colpito da un malore o se era in compagnia di qualcuno.
Sul corpo comunque, è stato disposto l’esame autoptico a cura del medico legale Katiuscia Bisogni per stabilire le giuste cause del decesso, su disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo. L’orario del decesso è stato indicato verosimilmente alle prime ore del mattino, giacchè il corpo del giovane ancora galleggiava; erano infatti le 9.40 di mercoledì quando i bagnini del Club
Dopo l’autopsia il corpo sarà trasferito in Francia, esattamente a Lione, città nella quale il giovane risiedeva.

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