X
<
>

Share
1 minuto per la lettura

Sono durate sette mesi le indagini partite dopo la denuncia della direzione della casa automobilistica del gruppo Fiat, che hanno permesso di accertare che centraline di controllo motore, turbine, impianti freno, ammortizzatori, sedili sportivi, filtri e capi di abbigliamento erano sottratti regolarmente e rivenduti a prezzi inferiori a quelli di mercato.
Alcuni concessionari in Italia ed Europa avevano segnalato di non aver ricevuto tutto il materiale Abarth ordinato: mancavano parti del kit ufficiale ed omologato di elaborazione delle vetture, principalmente Fiat 500 e Grande Punto.
L’operazione ha avuto due versanti: documentare l’attività dell’organizzazione all’interno e all’esterno dell’azienda (con dipendenti infedeli, corrieri compiacenti e altre persone che avevano un ruolo preciso) e monitorare l’attività di vendita illegale sul web (con la registrazione dei militari sotto copertura su siti dedicati). È stato accertato che il gruppo criminale avesse delle ramificazioni anche in Calabria, nella provincia di Cosenza.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE