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Bocciato senza appello il sistema commissariale dei rifiuti in Calabria, durato 13 anni, con esiti fallimentari. Il verdetto è emerso ieri dalla presentazione, a Crotone, della relazione della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti presieduta da Gaetano Pecorella, presso l’istituto tecnico commerciale “Lucifero”. Esperienza fallimentare di cui ha preso atto anche il governatore Giuseppe Scopelliti, che, nel suo intervento conclusivo ha decretato la sua fine per il prossimo anno. «Contiamo – ha detto il governatore – entro la fine del 2012 di recuperare tutte le funzioni che riguardano il ciclo integrato dei rifiuti nell’ambito delle competenze della Regione». Per il governatore «uno dei mali maggiori della Calabria e del Sud e nella difficoltà di una reale politica delle scelte e di preferire, invece, delegare. La politica, invece, deve riappropriarsi per suo ruolo e delle sue responsabilità. La stagione del commissariamento ha prodotto un ulteriore grado di instabilità del quadro, anche perchè questo organismo scorporato dalla Regione spesso ha guidato la macchina da solo senza rapportarsi con le istituzioni. Così, per fortuna, non è stato con il commissario Melndri, che invece che ha sempre interagito con le nostre strutture». Per Scopelliti, ciò che realmente manca in Calabria «è la programmazione, la pianificazione che poi consentono anche di individuare le responsabilità. Senza tutto ciò, a regnare è il caos e l’illegalità diffusa. Per questo – ha continuato Sopelliti – in questo anno e mezzo ci siamo concentrati a a individuare, con una serie di piani, ciò che la Calabria deve fare nel tempo».
Era stato il presidente della commissione Gaetano Pecorella, ad aprire i lavori evidenziando la scelta di Crotone come sede di presentazione della relazione in quanto «luogo simbolo» per ciò che concerne l’ambiente e le sue problematiche. Dopo aver accolto positivamente l’annuncio di Scopelliti sulla fine del commissariamento, Pecorella rileva che «ancora la Regione Calabria, come altre regioni, abbia grandi ritardi per quanto riguarda la raccolta differenziata, che è all’origine della soluzione di tutti i problemi. Dopo la presentazione di questa relazione – ha concluso Pecorella – nessuno adesso potrà dire di non sapere».
Sono seguiti i saluti del sindaco di Crotone, Peppino Vallone, che ha auspicato «un’inversione di tendenza nel settore che deve tornare ad essere governato dalla politica» e del prefetto di Crotone, Vincenzo Panico, che ha riferito «dei tavoli di approfondimento intrapresi e dell’azione di stimolo messa in atto sui fronti della depurazione e della bonifica del territorio».
Nel merito del documento è entrato Alessandro Bratti, parlamentare de Pd, con un intervento dal titolo “L’emergenza rifiuti in Calabria: valutazioni e prospettive”. Bratti ha ripercorso le audizioni fatte dalle commissioni, illustrando quelle che sono stati gli esiti delle indagini effettuate. «Siamo giunti alla conclusione – ha detto Bratti – che il commissariamento non ha raggiunto alcuno degli obiettivi che si era prefissato e per questo auspichiamo un cambio della gestione del settore, spendendo, complessivamente, quasi un miliardo di euro». In particolare Bratti ha esternato le perplessità della commissione «sulla divisione degli ambiti territoriali calabresi in tre zone, sud centro e nord».

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