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di GIANNI SPERANZA*

NEI giorni scorsi il nostro Comune tramite l’intervento dell’assessore alle Pari opportunità, Giusi Crimi, e delle operatrici e consulenti del Centro Antiviolenza “Demetra”, ha dato l’adesione all’iniziativa lanciata dal Quotidiano della Calabria di dedicare il prossimo 8 marzo a tre donne calabresi che hanno rotto con la ‘ndrangheta, con le loro famiglie d’origine e che, alcune di loro, hanno pagato addirittura con la vita.
Lo hanno fatto per un atto di amore nei confronti dei loro figli, per manifestare una speranza sul futuro della loro terra e di tutti noi.
Colgo, quindi, l’occasione non solo per sottoscrivere quanto già loro hanno detto ma per annunciare l’intenzione che, come Comune e sistema bibliotecario del Lametino, che ho il compito di presiedere, abbiamo definito proprio per la settimana dell’8 marzo.
Un fitto programma di iniziative sociali e culturali sulla condizione delle donne nella nostra regione e nella nostra città: un’intera settimana che dedicheremo proprio a Giuseppina Pesce, Maria Concetta Cacciola e Lea Garofalo.
Nel corso della settimana, che sarà inaugurata il 5 marzo e andrà avanti fino al 10, sarà allestita una mostra fotografica, ci saranno dibattiti e musica, saranno coinvolti amministratori dei comuni del comprensorio aderenti al sistema bibliotecario. All’interno della settimana ci sarà la conferenza stampa di presentazione del centro antiviolenza Demetra e delle sue attività.
Le tre donne simbolo indicate dal Quotidiano sono importanti anche perché le donne sono spesso le prime vittime o quelle che pagano un prezzo più alto. Nella nostra città, tanti anni fa una donna, Lucia Precenzano, perse la vita solo perché era la moglie del sovrintendente di polizia Salvatore Aversa, e fu barbaramente uccisa insieme a lui il 4 gennaio 1992, esattamente 20 anni fa. A tutte loro dobbiamo il nostro impegno oltre che il nostro ricordo.

*Sindaco di Lamezia Terme

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