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Due contravvenzioni per un valore complessivo di 2.000 euro e conseguente decurtamento dei punti sulla patente di guida. Il tutto per “ripetuta violazione dei limiti di velocità” in base alla normativa che regola il Codice della strada così come rilevati dai tutor posizionati sulla rete autostradale. 

Multe elevate dalla  Polstrada – sezione di Frosinone e Salerno – che aveva proceduto all’accertamento delle infrazioni proprio attraverso i sistemi di accertamento, in funzione sulle strade dal dicembre 2005 nati soprattutto con lo scopo finale di creare un deterrente contro le velocità più elevate e  posizionati, in maniera cadenziata,  lungo la rete autostradale Roma – Caserta – Salerno. Multe, che non devono essere andate  proprio giù a A.F., catanzarese 43 anni, che se l’è viste recapitare a casa direttamente al suo ritorno da Roma. 

A tal punto da impugnarle davanti ai giudici territorialmente competenti con l’ausilio dell’avvocato Paolo Cafetzidakis,  e ad ottenerne l’annullamento per illegittimità.  

Era la notte del  2 dicembre 2010, quando il quarantatreenne  percorreva alla guida della propria Porsche il tratto autostradale  in direzione sud, incorrendo nei rilevamenti delle apparecchiature tutor  – strumento che misura  la velocità media dei veicoli, realizzato nel rispetto delle più severe norme sulla tutela della privacy e sicurezza informatica – installate sui ponteggi autostradali. 

Era stato in un momento successivo che gli erano stati  notificati due verbali di violazione del Codice della strada, nei quali gli si contestava la ripetuta violazione dei limiti di velocità, nei diversi tratti autostradali percorsi, e gli si comminavano sanzioni per circa duemila euro, oltre la sottrazione di punti patente. 

Impugnati i verbali nelle due diverse sedi giudiziarie, l’uomo, attraverso il suo legale,  ha ottenuto l’annullamento per motivi di merito, con la cancellazione delle sanzioni pecuniarie e accessorie. 

Entrambe le sentenze hanno accertato l’illegittimità delle contravvenzioni, perché gli accertamenti compiuti non risultavano attendibili e i verbali difettavano dei requisiti di legge con palesi violazioni di norme nazionali e comunitarie circa la taratura degli strumenti. 

Dunque, un precedente giurisprudenziale di notevole rilievo, che susciterebbe, a leggere la sentenza fondati dubbi sull’attendibilità di uno strumento largamente utilizzato sull’intera rete autostradale nazionale, con prevedibili riflessi sull’incremento di contenzioso. 

 

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