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AMANTEA – Non c’é più traccia dell’articolo pubblicato su un sito amanteano che fino a sabato scorso “consigliava”, in modo davvero inaccettabile, di scegliere la Calabria, e Amantea in particolare, e non “la riviera romagnola messa completamente in ginocchio” dal terremoto, come mete per vacanze più sicure. Un infelice e singolare intervento che sta suscitando un mare di polemiche, com’era prevedibile e giusto che fosse, fino alle reazioni indignate, riprese nell’edizione del 9 maggio scorso del Resto del Carlino, del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi e degli stessi assessori al Turismo dell’Emilia Romagna, Maurizio Melucci e della Provincia di Rimini, Fabio Galli, che ha inteso scrivere una lettera aperta sulla vicenda direttamente al ministro per la coesione territoriale, Piero Gnudi. 

 

«Mi rivolgo direttamente a lei – afferma tra l’altro Galli – per esprimere l’enorme preoccupazione per episodi che, se non adeguatamente monitorati, possono provocare un grave danno al turismo romagnolo e in generale italiano. La tragedia del terremoto ha messo in evidenza un’Italia dal cuore grande e solidale, ma anche fatto emergere un minoritario ‘lato oscuro’ che non esito definire rivoltante. Per tutto questo, signor Ministro, e per il fatto che Lei, solo pochi giorni fa, è venuto a Rimini pronunciando parole chiare e inequivocabili sull’argomento, chiedo se sia opportuno mettere formalmente a parte del problema tutti gli assessori regionali al Turismo, affinché ognuno si faccia parte attiva sui territori di competenza per sensibilizzare e evitare che accadano simili fatti la cui principale ‘vittima’ è l’Italia».

 

Il caso ha indignato per primi gli albergatori calabresi e lo stesso coordinatore nazionale dell’Associazione Direttori d’Albergo, l’amanteano Demetrio Metallo, che nella serata di ieri ha diffuso una nota di fuoco. «L’associazione Direttori d’alberghi Italia- aggiunge tra l’altro – si dissocia senza nessuna attenuante da simili articoli (seppur scritti e pubblicati da un sito che non rappresenta i cittadini di Amantea) che danno un’immagine negativa del calore e della storica solidarietà della gente calabrese, rimasta attonita di fronte ai morti e al terremoto che ha colpito l’intera regione Emilia Romagna. Esprimo, a nome e per conto di tutti i soci, la mia fraterna vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma e profondo rispetto per le grandi difficoltà che la gente romagnola e del nord-est italiano sta affrontando con la dignità e la forza che contraddistingue quelle popolazioni».

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