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REGGIO CALABRIA – C’è anche un ex consigliere comunale di Reggio Calabria, Domenico Giovanni Suraci, di 44 anni, detto Dominique, tra le sei persone arrestate nell’ambito dell’operazione disposta dalla Dda contro alcuni affiliati alla cosca De Stefano-Tegano della ‘ndrangheta.   Suraci era stato eletto nel 2007 con la lista Alleanza per Scopelliti collegata al candidato sindaco – poi eletto -Giuseppe Scopelliti, attuale presidente della Regione Calabria. E nel 2010 Suraci entrò anche nella giunta comunale per pochi mesi: dopo l’elezione alla Regione di Scopelliti, il sindaco facente funzioni – e oggi presidente della Provincia di Reggio – Giuseppe Raffa gli ha assegnato la delega alla Politiche comunitarie e alla cooperazione internazionale. All’epoca Suraci gravitava in quota “Noi Sud”, il movimento politico promosso da Elio Belcastro.

L’operazione dei carabinieri, della Dia e della Guardia di Finanza è scattata alle prime luci dell’alba: sono state eseguite due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Nel mirino delle forze dell’ordine ci sono sei persone accusate di essere affiliate a cosche della ‘ndrangheta reggina.  

GLI ARRESTATI –  Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso in associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni e corruzione elettorale, aggravati dall’avere favorito un sodalizio mafioso. Una delle sei ordinanze di custodia cautelare riguarda Giuseppe Rechichi, di 54 anni, l’ex direttore operativo della Multiservizi, società partecipata del Comune di Reggio, già detenuto perchè coinvolto in un’altra operazione fatta contro la cosca Tegano da cui emerse il suo ruolo di referente del gruppo criminale all’interno della Multiservizi.

In manette anche l’avvocato Vincenzo Ferrigno, di 35 anni, cognato dello stesso Suraci ed al quale, secondo l’accusa, sarebbero stati intestati fittiziamente beni di provenienza illecita; Luciano Falcomatà (36 anni), accusato di associazione mafiosa, Per loro, come per Suraci è stata disposta la custodia cautelare in carcere.   C’è poi una seconda ordinanza, nella quale oltre a Suraci, ci sono gli imprenditori Giuseppe Crocè (67 anni), della Sgs Group, società proprietaria di parecchi supermercati in città; Marcello Brunozzi (61 anni), e Rodolfo Diani (57), posti agli arresti domiciliari ed accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più truffe aggravate al fine di conseguire erogazioni pubbliche ed alla predisposizione di false fatturazioni.

In questo caso Suraci, secondo l’accusa, sarebbe stato il dominus della srl Sgs, titolare dei supermercati a marchio Sma di Reggio Calabria e provincia, stipulando contratti di fornitura di beni e servizi con imprese, ditte individuali e società riconducibili alla cosca De Stefano-Tegano

 

 

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