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INTERE pendici di una zona impervia, a cavallo tra le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, trasformate in una vasta piantagione di canapa indiana. È lo scenario apparso agli occhi degli uomini del Corpo forestale dello Stato, impegnati in attività di controllo del territorio. In una zona tra i comuni di Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, e Nardodipace, in provincia di Vibo Valentia, è stata rinvenuta una delle più grandi piantagioni scoperte negli ultimi anni in Calabria. Posizionate su più terrazzamenti, sono state ben 5.400 le piante repertate, alcune alte fino a 3 metri. 

Gli agenti dei Comandi provinciali di Reggio Calabria e Vibo Valentia e dei rispettivi Nuclei investigativi hanno operato con l’ausilio di un elicottero AB 412 del Centro Operativo Aeromobili del CfS di Lametia Terme. Le piante di canapaerano disposte in filari e si presentavano in ottimo stato vegetativo. Erano irrigate con un ingegnoso sistema di tubi di lunghezza non inferiore a due chilometri, che permetteva una puntuale distribuzione a goccia dell’acqua reperita da una sorgente naturale. I tubi, nei tratti di attraversamento dei canali naturali, erano sospesi in aria, sorretti da fil di ferro. Il metodo di coltivazione, professionale e collaudato nel tempo, lascia presumere che la piantagione fosse in pieno esercizio da diversi anni. 

Avvisato il magistrato di turno della competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia, si è proceduto all’estirpazione e distruzione di tutto il raccolto, nonchè di tutto l’impianto di irrigazione, eccezion fatta per un esiguo campione che verrà analizzato, come di consueto, per l’individuazione del principio attivo. Nel contempo sono state avviate le indagini di rito e sono state eseguite alcune perquisizioni domiciliari, al fine di addivenire ai responsabili. La canapa, una volta essiccata e posta sul mercato, avrebbe fruttato non meno di 2.500.000 euro alle famiglie mafiose della zona. 

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