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CROTONE – Non doversi procedere per intervenuta prescrizione. È questa la sentenza emessa dai giudici della Corte d’appello di Catanzaro nei confronti dell’ex vice presidente di Confindustria Calabria ed ex presidente del Crotone calcio, Raffaele Vrenna, e per l’ex assessore alla forestazione della Regione Calabria, Dioniso Gallo, in carica nell’esecutivo di centrodestra. Vrenna e Gallo erano imputati insieme ad altre sette persone nel secondo processo d’appello scaturito dall’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata ‘Puma’. Nel primo processo d’appello Vrenna era stato assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e condannato ad un anno e otto mesi per falso e corruzione. Gallo, invece, era stato condannato nel primo appello a due anni di reclusione. Successivamente c’era stata la decisione della Cassazione che aveva disposto lo svolgimento di un nuovo processo d’appello a Catanzaro che si è concluso stamane con tre assoluzioni e sei non doversi procedere per intervenuta prescrizione.
Nel secondo processo d’appello sono stati assolti, perchè il fatto non sussiste, l’ex assessore alla Provincia di Crotone del Prc, Giuseppe Puccio, ed altri due imputati, Silvana Alessio e Luigi Foglia. Non doversi procedere per intervenuta prescrizione, invece, per Salvatore Tassone, Luigi Gravone Giuseppe Clarà e Rosario Scandale. L’inchiesta, che era stata condotta dalla Dda di Catanzaro, si riferiva a presunti rapporti tra politici, imprenditori e appartenenti a cosche della ‘ndrangheta del crotonese. Già nel primo processo d’appello i giudici avevano escluso le aggravanti della mafiosità ed gli altri reati collegati con la criminalità organizzata.

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