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Alfano esalta il Pdl lucano
Bagno di folla per il segretario nazionale  che promette: «Andremo al governo  e attueremo l’articolo 16 sul petrolio»
di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Angelino “scalda” i cuori pidiellini. Ci vorrebbe un Alfano tutti i giorni in Basilicata. Perchè magari così l’entusiasmo non dura solo due ore. E magari così davvero tutti gli obiettivi elettorali  diventerebbero possibili. Perchè al netto di tutto ieri a Picerno, nella sala convegni del Bouganville, si è visto un Popolo della libertà  inedito per quanto riguarda la Basilicata. 
Un Pdl lucano che ha accolto con una vera ovazione il proprio leader nazionale. Angelino Alfano ha varcato la soglia poco prima delle 19 e 30. La sala era gremita da almeno mezz’ora. Al suo ingresso il pubblico è saltato in piedi ed è stato un tripudio di applausi e flash di macchine fotografiche. E subito il segretario nazionale “scortato” dai due capilista lucani Guido Viceconte e Cosimo Latronico ha rotto il ghiaccio parlando di Basilicata con i giornalisti (ha poi ribadito il concetto alla platea all’inizio del proprio discorso pubblico). Il tema ovviamente non poteva che riguardare il petrolio. Questione che è il cavallo di battaglia dei pidiellini lucani anche quando Alfano non c’è. 
Ma ieri, in ogni caso, Alfano ha preso l’impegno ufficiale: «Renderemo attuativa la legge che prevede, grazie all’impegno già profuso in Parlamento dai deputati e senatori lucani del Pdl a partire dal senatore Viceconte, vantaggi molto grandi per la Basilicata sulle estrazioni petrolifere». 
Alfano quindi ha concentrato i ragionamenti sulla Basilicata rilanciando il Memorandum sul petrolio e in particolare l’articolo 16 della legge sulle liberalizzazioni che prevede che una quota delle risorse fiscali generate dallo sfruttamento dei giacimenti minerari vada a finanziare un fondo di sviluppo permanente per potenziare infrastrutture e sistemi produttivi della Basilicata. Appena il decreto fu approvato i parlamentari pidiellini lucani parlarono di un’operazione che avrebbe garantito 
almeno 15 miliardi di euro da diluire in 20 per la Basilicata. Ma poi con la caduta del governo e le elezioni non se ne è fatto nulla. 
Per questo Alfano ha preso l’impegno: «Dobbiamo vincere e andare al governo. Perchè vi garantisco che appena andremo al governo faremo i decreti attuativi per far diventare l’articolo 16 una realtà. Perchè senza decreti la legge approvata non può entrare in vigore». 
Questo per il capitolo degli impegni. Ma su tutto la visita del segretario nazionale ieri è stata anche l’occasione per l’ultimo saluto al consigliere regionale Romeo Sarra che è deceduto sabato scorso in seguito a un infarto. «Romeo – come ha ricordato la candidata e sindaco di Picerno Valeria Russilo – è qui con noi, in prima fila». Commozione in sala durante il minuto di raccoglimento con Alfano – evidentemente allo oscuro del lutto che ha colpito il Pdl e la politica regionale – che si informava da Latronico della vicenda. 
Come tributo a Sarra è stato conservata una poltrona vuota in prima fila vicino agli altri consiglieri regionali. 
Dopo la commozione, c’è stata l’introduzione del segretario regionale e senatore uscente, Viceconte che ha “suonato la carica” con un brio e una voce alta abbastanza inusuale. 
E’ stata quindi la volta di Alfano che non si è risparmiato. Dopo il passaggio sul petrolio e la Basilicata, il delfino di Berlusconi ha parlato di Sud («da siciliano e uomo del Sud» ha sottolineato). E quindi sul problema della disoccupazione ha chiarito: «Non non vogliamo fare i filosofi. E quindi non ci mettiamo a promettere il reddito minimo che poi non potrà essere garantito. Noi diciamo che bisogna sostenere le imprese, i professionisti e gli artigiani che possono fare le assunzioni. E diciamo che intendiamo, per chi assume, togliere le tasse per 5 anni». Applausi scroscianti. Poi gli attacchi. Alla sinistra «bugiarda» che  «vuole più Europa in Italia mentre il Pdl vuole più Italia in Europa». E ancora: «Dicono che in passato abbiamo governato sempre noi. Ma non è vero, siamo stati 8 anni al governo sia noi che loro. Ma se nessuno si ricorda dei loro 8 anni e tutti si ricordano dei nostri non è colpa del Pdl o di Berlusconi». Risate miste agli applausi. E quindi parlando della scorsa legislatura, Alfano è stato durissimo nei confronti di Fini «che ha tradito». E poi ha profetizzato: «Oggi i rilevamenti lo danno come il prefisso di Milano e cioè zero sei ma spero che a fine elezioni sia come il prefisso di Roma, zero due». 
Ovviamente Alfano ha anche parlato della “sindrome” dello spread («una parola che nessuno conosceva e che poi per mandare Berlusconi a casa l’hanno fatta diventare l’incubo di tutti gli italiani») e di Mario Monti. Il professore per Alfano «è solo un aiuto a Bersani. Chi vota Monti o Grillo decide di mandare al governo il centrosinistra». Poi Alfano scatenando la platea ha elencando tutti i provvedimenti approvati nelle scorse legislature: «Siamo uomini di parola, rispettiamo gli impegni». 
Il delfino di Berlusconi prima coccola i parlamentari lucani e i candidati e poi mette in fila una serie di attacchi contro Monti, Bersani e gli altri: «Per me sono tutti di sinistra e non sono in grado di governare il Paese»

POTENZA – Angelino “scalda” i cuori pidiellini. Ci vorrebbe un Alfano tutti i giorni in Basilicata. Perchè magari così l’entusiasmo non dura solo due ore. E magari così davvero tutti gli obiettivi elettorali  diventerebbero possibili. Perchè al netto di tutto ieri a Picerno, nella sala convegni del Bouganville, si è visto un Popolo della libertà  inedito per quanto riguarda la Basilicata. Un Pdl lucano che ha accolto con una vera ovazione il proprio leader nazionale. Angelino Alfano ha varcato la soglia poco prima delle 19 e 30. La sala era gremita da almeno mezz’ora. Al suo ingresso il pubblico è saltato in piedi ed è stato un tripudio di applausi e flash di macchine fotografiche. E subito il segretario nazionale “scortato” dai due capilista lucani Guido Viceconte e Cosimo Latronico ha rotto il ghiaccio parlando di Basilicata con i giornalisti (ha poi ribadito il concetto alla platea all’inizio del proprio discorso pubblico). Il tema ovviamente non poteva che riguardare il petrolio. Questione che è il cavallo di battaglia dei pidiellini lucani anche quando Alfano non c’è. Ma ieri, in ogni caso, Alfano ha preso l’impegno ufficiale: «Renderemo attuativa la legge che prevede, grazie all’impegno già profuso in Parlamento dai deputati e senatori lucani del Pdl a partire dal senatore Viceconte, vantaggi molto grandi per la Basilicata sulle estrazioni petrolifere». Alfano quindi ha concentrato i ragionamenti sulla Basilicata rilanciando il Memorandum sul petrolio e in particolare l’articolo 16 della legge sulle liberalizzazioni che prevede che una quota delle risorse fiscali generate dallo sfruttamento dei giacimenti minerari vada a finanziare un fondo di sviluppo permanente per potenziare infrastrutture e sistemi produttivi della Basilicata. Appena il decreto fu approvato i parlamentari pidiellini lucani parlarono di un’operazione che avrebbe garantito almeno 15 miliardi di euro da diluire in 20 per la Basilicata. Ma poi con la caduta del governo e le elezioni non se ne è fatto nulla. Per questo Alfano ha preso l’impegno: «Dobbiamo vincere e andare al governo. Perchè vi garantisco che appena andremo al governo faremo i decreti attuativi per far diventare l’articolo 16 una realtà. Perchè senza decreti la legge approvata non può entrare in vigore». Questo per il capitolo degli impegni. Ma su tutto la visita del segretario nazionale ieri è stata anche l’occasione per l’ultimo saluto al consigliere regionale Romeo Sarra che è deceduto sabato scorso in seguito a un infarto. «Romeo – come ha ricordato la candidata e sindaco di Picerno Valeria Russilo – è qui con noi, in prima fila». Commozione in sala durante il minuto di raccoglimento con Alfano – evidentemente allo oscuro del lutto che ha colpito il Pdl e la politica regionale – che si informava da Latronico della vicenda. Come tributo a Sarra è stato conservata una poltrona vuota in prima fila vicino agli altri consiglieri regionali. Dopo la commozione, c’è stata l’introduzione del segretario regionale e senatore uscente, Viceconte che ha “suonato la carica” con un brio e una voce alta abbastanza inusuale. E’ stata quindi la volta di Alfano che non si è risparmiato. Dopo il passaggio sul petrolio e la Basilicata, il delfino di Berlusconi ha parlato di Sud («da siciliano e uomo del Sud» ha sottolineato). E quindi sul problema della disoccupazione ha chiarito: «Non non vogliamo fare i filosofi. E quindi non ci mettiamo a promettere il reddito minimo che poi non potrà essere garantito. Noi diciamo che bisogna sostenere le imprese, i professionisti e gli artigiani che possono fare le assunzioni. E diciamo che intendiamo, per chi assume, togliere le tasse per 5 anni». Applausi scroscianti. Poi gli attacchi. Alla sinistra «bugiarda» che  «vuole più Europa in Italia mentre il Pdl vuole più Italia in Europa». E ancora: «Dicono che in passato abbiamo governato sempre noi. Ma non è vero, siamo stati 8 anni al governo sia noi che loro. Ma se nessuno si ricorda dei loro 8 anni e tutti si ricordano dei nostri non è colpa del Pdl o di Berlusconi». Risate miste agli applausi. E quindi parlando della scorsa legislatura, Alfano è stato durissimo nei confronti di Fini «che ha tradito». E poi ha profetizzato: «Oggi i rilevamenti lo danno come il prefisso di Milano e cioè zero sei ma spero che a fine elezioni sia come il prefisso di Roma, zero due». Ovviamente Alfano ha anche parlato della “sindrome” dello spread («una parola che nessuno conosceva e che poi per mandare Berlusconi a casa l’hanno fatta diventare l’incubo di tutti gli italiani») e di Mario Monti. Il professore per Alfano «è solo un aiuto a Bersani. Chi vota Monti o Grillo decide di mandare al governo il centrosinistra». Poi Alfano scatenando la platea ha elencando tutti i provvedimenti approvati nelle scorse legislature: «Siamo uomini di parola, rispettiamo gli impegni». 

 

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