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CATANZARO – Lesioni gravissime e maltrattamenti in famiglia: sono le accuse per le quali i carabinieri di Catanzaro hanno arrestato A. C., 37 anni, dopo aver svelato l’incubo vissuto dalla moglie e dai figli minorenni dell’uomo, che sarebbe andato avanti da almeno sette mesi. Il 37enne è stato arrestato in flagranza ieri dopo che, secondo quanto gli viene contestato, avrebbe imposto alla giovane moglie, al culmine dell’ennesimo litigio, di uscire dalla loro casa che si trova nel quartiere marinaro del capoluogo calabrese. Qui l’avrebbe attesa a bordo della sua Audi A4 e, non appena la donna è giunta in strada, si sarebbe «scagliato contro di lei a forte velocità determinandone la caduta in terra ed il trascinamento per diversi metri», ha scritto il sostituto procuratore, Paolo Petrolo, nei capi d’imputazione formulati a carico di A. C. La donna ha riportato diverse lesioni che sono state poi repertate in Ospedale, mentre l’uomo è stato arrestato, e successivamente sono emerse altre gravi accuse nei suoi confronti, quelle cioè di aver maltrattato moglie e figli minorenni per mesi, picchiando e ingiuriando pesantemente la donna, in tal modo «instaurando consapevolmente un vero e proprio sistema di vita coniugale e familiare particolarmente doloroso ed avvilente» per moglie e figli. 

L’uomo ha negato categoricamente ogni accusa che gli viene mossa. Davanti al giudice di Catanzaro dove è comparso per il rito direttissimo ha raccontato dettagliatamente che, piuttosto, sarebbe lui la vittima dell’astio e delle ritorsioni dela moglie, dalla quale è separato, e che non gli avrebbe perdonato la sua nuova relazione con un’altra donna. A. C. ha risposto lungamente alle domande del giudice, ed ha negato di aver aggredito la sua ex. Ieri l’uomo, già separato dalla coniuge, e che vive ormai altrove, sarebbe andato a casa della donna per farle formare i documenti per ufficializzare la loro rottura, ma lei gli avrebbe opposto l’ennesimo brusco rifiuto. A. C. ha anche negato di aver tentato di investire la moglie, spiegando che sarebbe stata lei ad attaccarsi allo specchietto dell’auto nel tentativo di impedire al marito di andare via. Il giudice, alla fine, ha rimesso il 37enne in libertà, come richiesto dall’avvocato Piero Chiodo, disponendo a suo carico il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per la firma. Il giudizio è stato infine rinviato al 3 luglio.
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