X
<
>

Share
1 minuto per la lettura

REGGIO CALABRIA – Sei anni di reclusione per il boss Giuseppe Morabito, detto «tiradritto», e 12 per Giuseppe Fortugno e Geremia Maviglia: sono queste le condanne chieste dal pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo al termine della requisitoria nel processo con rito abbreviato scaturito dall’inchiesta «Bellu lavuru 2».   L’inchiesta ha colpito, in due fasi, le principali cosche della fascia ionica reggina, evidenziando le infiltrazioni delle ‘ndrine nei lavori di rifacimento della statale 106. Le indagini hanno evidenziato come le cosche si fossero infiltrate in ogni settore produttivo, imponendo le assunzioni, le forniture di tutto il materiale (persino la cancelleria per ufficio) ed i contratti di subappalto e nolo. A dare il nome all’inchiesta era stata una frase intercettata nel carcere di Parma e pronunciata da alcuni familiari di Morabito che parlando al capomafia dei lavori sulla statale dicevano «E’ proprio nu bellu lavuru». Morabito e gli altri due imputati hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, mentre la maggioranza ha optato per il rito ordinario. Dopo la requisitoria del pm, sono iniziati gli interventi dei difensori. Il processo è stato quindi aggiornato al 26 marzo, giorno in cui è prevista la sentenza. 

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE