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«Dire che il Pd non può scegliersi l’avversario politico è una cosa intelligente e giusta, io la condivido». E poi, sì, certo che ha letto l’intervista che Dario Franceschini ha fatto al Corriere della Sera, e non la trova  «non in contraddizione con la linea di questi mesi, anche sul piano della cultura politica». 

Roberto Speranza intervistato da Monica Guerzoni apre al Pdl, a quella parte di Paese i cui voti,dice, «non sono di serie B». Quindi, chiede la giornalista, Berlusconi non è più il nemico numero uno? Piuttosto, risponde il capogruppo Pd alla Camera, è questione di prosepttiva. «Il tema del dialogo è fuori discussione, Bersani stesso si è detto disponibile a incontrare l’ex premier. Il punto è l’esito, la formula politica. Alla domanda di cambiamento emersa dal voto bisogna rispondere con una traiettoria adeguata, non con una formula sbagliata, di arroccamento contro le forze antisistema.»

L’intervista di Speranza è molto interessante e spazia, naturalmente, anche sul rapporto con il Movimento 5 Stelle e le altre forze in parlamento. «Non dobbiamo avere paura di confrontarci con gli altri. Ma non significa fare un governo con ministri del Pd e del Pdl, non è la scelta della direzione nazionale». 

Allora qual è la soluzione? «Un governo che conti in primis sulla forza parlamentare del centrosinistra e che sia capace di interpretare la domanda di cambiamento, anche oltre i confini del nostro schieramento. Quello che è chiaro è che l’alternativa non può essere o voto anticipato o alleanza stretta tra Pd e Pdl».

Leggi L’INTERVISTA INTEGRALE di Roberto Speranza sul Corriere della Sera 

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