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POTENZA – Il passo indietro tanto atteso di Folino. La lettera di dimissioni è stata presentata lunedì sera dopo le 19 direttamente nelle mani del Direttore Gianfranceschi. Materialmente non direttamente da Vincenzo Folino ma da un suo collaboratore. Ora la parola passa al Consiglio regionale. Ma non ci sono dubbi: Folino non è più consigliere regionale. Ha fatto la sua scelta: dopo 43 giorni dall’elezione alla Camera dei deputato ha optato per la “carriera” parlamentare chiudendo definitivamente l’esperienza alla Regione. 
Ma per i passaggi ufficiali c’è da attendere una settimana. Martedì prossimo si riunisce di nuovo il Consiglio regionale. In quella sede all’inizio dei lavori consiliari sarà affontata la questione dell’ammissibilità delle dimissioni. Da parte sua sulla lettera, Vincenzo Folino ha chiaramente scritto che si tratta di “dimissioni irrevocabili”. E tali sono. Ma le regole sono le regole: la massima assemblea legislativa però deve esprimersi sull’ammissibilità delle dimissioni che essendo legate a una legge di incompatibilità di ruoli tra parlamentare e consigliere regionale non ammettono interpretazioni di sorta. Insomma il passaggio il Consiglio regionale è obbligato ma sarà semplicemente una ratifica. 
Contestualmente a questo sarà effettuata anche la surroga. Sempre secondo il rituale del Consiglio regionale. In pratica verrà ratificato che Folino non è più un assessore regionale e subito dopo verrà anche ufficializzato l’ingresso in aula del trentesimo consiglieri. L’assemblea regionale infatti deve sempre essere composta da 30 consiglieri. 
Nella poltrona che è stata per anni quella di Folino si siederà il primo dei non eletti del Pd alle scorse elezioni regionali e cioè Ignazio Petrone. Su questo non ci sono dubbi. Piuttosto ora c’è da capire cosa accadrà alla Società energetica lucana. Petrone è il presidente dell’ente regionale che si occupa di energia. Anche in questo caso la legge non consente il doppio incarico. Petrone quindi entrerà in Consiglio e contestualmente deve dimettersi dalla presidenza dell’ente Sel. 
Ora piuttosto c’è da capire chi sarà “scelto” per sostituire Ignazio Petrone alla guida della Società energetica lucana. Secondo le indiscrezioni per una sorta di staffetta tra correnti del Pd alla Sel sarebbe dovuto andare il secondo dei non eletti del Pd nel 2010 e cioè Carmine  Miranda Castelgrande. Il primo Petrone foliniano, il secondo Castelgrande  defilippiano. Ma potrebbe non andare così. 
Salgono infatti le “quotazioni” di Attilio Martorano che di certo tra una settimana al massimo non sarà più assessore regionale. Chi frequenta il Palazzo racconta di un Martorano però he negli scorsi giorni avrebbe riacquistato il sorriso. E’ stato trovato un accordo? Con le dimissioni da consigliere di Folino che per una sorta di effetto domino salveranno anche il “soldato Martorano” se non per una riconferma in giunta almeno per una nomina in un ente? Per la risposta c’è da attendere solo qualche giorno o al massimo un paio di settimane. 
sal.san.

 

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