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POTENZA – Si erano detti pronti a tutto pur di veder riconoscere le proprie sacrosante ragioni: garantire i diritti dei territori, vicini sì al Centro Oli, ma non tanto da rientrare nella “fascia protetta” dei comuni più prossimi all’impianto di trattamento del greggio, tutelati da certi tipi di impegni assunti dalla compagnia. Così i sindaci di Grumento, Aliano, Castelsaraceno, Gallicchio, Gorgoglione, Missanello, Roccanova, San Chirico Raparo, San Martino d’Agri, Corleto Perticara e Sant’Arcangelo – a distanza di mesi dalla protesta dei sei colleghi della Val d’Agri alla quale non avevano preso parte proprio perché portatori di interessi diversi – qualche settimana fa avevano affilato le armi: «se qualcosa non cambia, in termini di vantaggi per il territorio e soprattutto dal punto di vista occupazionale – avevano annunciato – non saremo disposti a un passo indietro». 
E a distanza di qualche settimana il primo risultato è arrivato: per domani mattina, a partire dalle 11, sono stati convocati a Potenza per incontrare Regione ed Eni che sarà rappresentata dal responsabile del distretto meridionale, Ruggero Gheller. La speranza è che da qui possa partire una vera e propria trattativa. Un segnale importante, visto che si tratterebbe di una delle poche occasioni di confronto vero tra la multinazionale del petrolio e gli amministratori dell’area. I sindaci dell’Alta Val D’agri chiedono che le ricadute occupazionali delle attività estrattive ricadano non solo sui comuni più prossimi al Centro Oli ma anche sui territori  non così vicini ma comunque interessati dagli stessi problemi. Inquinamento in primis. In un momento di crisi economica come questo – avevano detto i sindaci annunciando la loro protesta – non c’è da perdere tempo, non si possono lasciar cadere nel vuoto le possibilità offerte dalla presenza sul territorio di un polo produttivo come quello del petrolio.  Ma tra le loro richieste non c’è solo questo. 
«Chiederemo anche a Eni – spiega il primo cittadino di San Chirico Raparo, Claudio Borneo – di fare investimenti in green economy così come sta facendo in altre regioni d’Italia. L’auspico è che questo primo incontro possa essere seguito da un vero e proprio tavolo di confronto al quale far sedere anche gli altri sindaci di tutta l’area per capire insieme come portare avanti in maniera più costruttiva il rapporto tra Eni e territorio». Il vertice di questa mattina servirà a sondare la disponibilità della compagnia petrolifera. «E’ chiaro che – prosegue il primo cittadino di San Chirico – in caso di risposte negative, andremo avanti con la protesta».
mar.lab.

 

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