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CATANZARO – L’inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena arriva fino a Catanzaro. Il nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, ha in corso di esecuzione un decreto di sequestro preventivo emesso d’urgenza nei confronti dell’ex presidente di Banca Mps, Giuseppe Mussari, per 2,3 milioni di euro; di Antonio Vigni, l’ex direttore generale di Banca Mps, per 9,9 milioni di euro; di Gianluca Baldassarri, ex capo dell’area finanza di Banca Mps, per 2,2 milioni di euro e tutti i contratti in essere tra Banca Mps e Nomura riguardanti la cosiddetta operazione Alexandria.  E proprio la presenza di Mussari nel provvedimento, catanzarese di origine, ha portato al sequestro di beni anche nel capoluogo calabrese. Si tratta di un conto corrente con un saldo di poche decine di migliaia di euro intestato all’ex presidente Mussari. I finanzieri della Polizia valutaria di Roma e del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro hanno eseguito il provvedimento in un istituto di credito del gruppo Banca Intesa a Soverato.

Il sequestro, è stato disposto «a fini impeditivi e a fini di confisca per equivalente in relazione al reato di usura aggravata e di truffa aggravata commessa ai danni del Monte dei Paschi di Siena. I provvedimenti sono in corso di esecuzione a Siena, Roma, Milano, Bologna e Catanzaro. I fatti oggetto di indagini – si legge in una nota della procura della Repubblica firmata dal procuratore Tito Salerno – sono relativi alla ristrutturazione del veicolo Alexandria detenuto da Banca Mps e alla connessa operazione di finanziamento da parte di Nomura a favore della stessa Banca Mps per l’acquisto di Btp dello Stato italiano per un importo di 3,05 miliardi di euro». In relazione a Mussari, Vigni e Baldassarri e ai dirigenti protempore di Nomura, Sadeq Syeed e Raffaele Ricci, precisa la nota «sono altresì indagati per ostacolo aggravato all’esercizio delle funzioni delle pubbliche autorità di vigilanza, infedeltà patrimoniale aggravata e false comunicazioni sociali aggravate in concorso tra di loro».

Intanto, la Guardia di Finanza su ordine della procura della Repubblica di Siena che indaga su Mps è stata anche nella sede centrale di Banca d’Italia in Via Nazionale per svolgere «un’operazione tecnica» in piena collaborazione con i vertici di Palazzo Koch.

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