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VIBO VALENTIA – Spedizioni punitive nei confronti degli autisti di vettori contattati dal colosso della distribuzione «Lidl Italia»; minacce di morte, pistola in pugno, nei confronti di alcuni dipendenti delle filiali calabresi della Lidl ed una società, la “Vm Trans” con sede a Paravati, in provincia di Vibo, che in pochi anni sarebbe riuscita ad imporsi come vettore unico per il trasporto delle merci in tutta la Calabria. 

Questo lo scernario confermato oggi, dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia, dalle deposizioni di alcuni dirigenti della «Lidl» nel processo a carico di Francesco Ventrici, 41 anni, di San Calogero, coinvolto nell’operazione antimafia “Decollo Ter” e gestore della “Vm Trans”. Dal racconto dei testimoni, nessun vettore sarebbe riuscito sino al 2009, neanche sotto scorta, a garantire il servizio alla Lidl in Calabria. Un clima di terrore che avrebbe fatto ritirare parecchie aziende dal lavoro, facendo rientrare nel giro della distribuzione esclusivamente la “Vm Trans” di Ventrici, costituita , secondo l’accusa, con i proventi dell’importazione di centinaia di chili di cocaina dal Sud America. Per alcuni di questi episodi, Francesco Ventrici ed il suo sodale Vincenzo Barbieri (ucciso a San Calogero il 12 marzo 2011) sono già stati condannati nel primo troncone dell’operazione “Decollo”. Gli episodi erano emersi nel corso delle indagini per le operazioni nel vibonese.
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