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GIMIGLIANO (Catanzaro) – I carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Catanzaro, al comando del tenente Silvio Maria Ponzio, hanno condotto in carcere Filippo Iacopino, 42enne di Gimigliano, ritenuto colpevole di estorsione e violenza aggravate. I militari hanno così dato esecuzione a un’ordinanza emessa dall’autorità giudiziaria dopo che la condanna di Iacopino, emessa in primo grado il 10 giugno del 2009, e confermata dalla Corte d’appello di Catanzaro lo scorso 24 ottobre, è divenuta definitiva. Iacopino deve quindi scontare una pena di 4 anni e 3 mesi di reclusione, inflittagli dal tribunale collegiale di Catanzaro che lo condannò anche a 1.000 euro di multa, nonchè al risarcimento alla parte civile del danno quantificato in 40.000 euro. 

Iacopino, secondo le accuse formulate dal sostituto procuratore, Gerardo Dominijanni, titolare delle indagini a suo carico relative a fatti avvenuti fra giugno e settembre del 2005, avrebbe «consigliato» a un imprenditore boschivo di Gimigliano di pagare per ottenere la «tranquillità» rispetto ai suoi affari. Questi non lo fece e, con uno strano tempismo, dopo 5 mesi i suoi capannoni andarono a fuoco. Le indagini, coordinate dalla procura antimafia del capoluogo calabrese, fecero il resto, arrivando all’imputato che è stato ritenuto colpevole in primo e in secondo grado.
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