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CATANZARO – Bloccati un milione e 300 mila euro destinati alla società Parco Romani. Un decreto di sequestro preventivo d’urgenza è stato firmato dal procuratore aggiunto della Repubblica, Giuseppe Borrelli, nell’ambito dell’inchiesta che vede 12 indagati più uno “in atti generalizzato”, per la vicenda Parco Romani. Il provvedimento d’urgenza si è reso necessario in quanto la Regione Calabria stamattina stava per liquidare le somme dovute alla Catanzaro Servizi per il rimborso delle quote dipendenti. Ciò avrebbe comportato che quelle stesse somme diventassero oggetto del pignoramento già presentato dalle ditte creditrici nei confronti della Catanzaro Servizi. I Pubblici ministeri Giuseppe Borrelli, Alberto Cianfarini e Carlo Villani hanno dunque emesso dei provvedimenti nei confronti di: Paolo Abramo, Biagio Cantisani, Pasquale Costantino, Alba Felicetti, Giuseppe Gatto, Giuseppe Grillo, Francesco La Cava, Rosario Olivo, Marina Pecoraro, Rosalba Piscioneri, Gaetano Romani e Giuseppe Speziali. 

In particolare all’ex sindaco Olivo viene contestato il fatto di aver delegato Biagio Cantisani alla stipula del contratto con la ditta individuale “Romani Rosa”, nonché di aver istigato Pasquale Costantino a rendere i due pareri di conformità economico-contabile afferenti le deliberazioni del Consiglio comunale n.74 del 2008 e n. 4 del 2010. Nelle cinquanta pagine formate dal procuratore aggiunto Borrelli viene ricostruita tutta la vicenda che ruota attorno a Parco Romani, il centro commerciale a Catanzaro Sala . nel provvedimento si legge che “Olivo, Costantino, Felicetti, Romani, Cantisani e Gatto con artefizi e raggiri consistiti nel presentare al Comune di Catanzaro una valutazione falsa inducendo in errore il Consiglio comunale di Catanzaro che aveva autorizzato la transazione con delibera n.4 del 2010 sull’erroneo presupposto dell’equivalenza tra il credito ed il valore degli immobili, procuravano a Romani, nonché a Gatto e Speziali, l’ingiustificato profitto di 1.509.041 euro con corrispondente danno del Comune di Catanzaro con gli aggravanti di aver commesso il fatto in più di 5 persone e, inoltre, con violazione dei doveri inerenti una pubblica funzione”.
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