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POTENZA – Lo ha pestato una prima volta in un circolo del paese. Poi sotto casa in strada con un bastone frantumandogli un testicolo dopo essersela presa anche con la madre. Per questo dovrà risarcire entrambi, e versare subito una provvisionale di 10mila euro al fratello maggiore.

Così ha deciso il Tribunale di Potenza 9 anni dopo una tremenda lite esplosa per le vie di Campomaggiore il 29 dicembre del 2004. A far esplodere la violenza sarebbero state questioni di eredità dopo la morte del padre dei due litiganti un modesto imprenditore agricolo della zona. La vittima sarebbe rimasto a viveva con la madre, mentre l’aggressore, più piccolo di qualche anno,  da tempo si era trasferito fuori regione e oggi risulta residente nel nord Italia. Tornato per le festività, anche se con qualche giorno di ritardo, come ogni bravo emigrato, sarebbe andato subito a cercare il fratello in un bar del “paese dell’utopia” e lì è iniziata subito la colluttazione in cui il maggiore ha avuto subito la peggio. Solo l’intervento del gestore del locale, che gli ha chiesto di uscire fuori, è riuscito a placarlo. Così l’uomo si è diretto verso la casa di famiglia, ma una volta arrivato si sarebbe accorto che la serratura della zona notte, accessibile da un secondo ingresso, era stata modificata. Quindi una volta dentro un ceffone è toccato anche alla madre che ha provato senza successo a spiegargli le sue ragioni. Per lui quello sarebbe stato un gesto inequivocabile della volontà di escluderlo dalla sua parte di proprietà, per quanto piccola essendo da dividere anche con altri fratelli oltre al più sfortunato. Sì perché non avendo altro posto dove andare, dopo essersi ripreso dalle botte ricevute nel bar si sarebbe mosso per tornare a casa, perciò se l’è ritrovato davanti. Per passare dalla parole ai fatti è bastato un nulla.

Questa volte il suo fratello minore si sarebbe aiutato con un bastone e avrebbe infierito fino a lasciarlo in condizioni tali da richiedere il ricovero in ospedale. Qualche giorno più tardi la rimozione chirurgica di un testicolo compromesso in maniera irreparabile.

Di fronte al giudice Giovanni Conte l’accusa aveva chiesto la condanna di entrambi ma alla fine è stata accolta la tesi dell’avvocato Rosario Santoro che ha assistito la vittima. Per l’aggressore,  assistito dall’avvocato Rosaura De Paola, una pena perlopiù simbolica, dato l’indulto intervenuto nel 2006, a 4 mesi, ma la condanna a pagare subito 10mila euro, le spese processuali e i danni da quantificare in separata sede. Dove il conto potrebbe salire ben oltre i 10mila euro iniziali.

l.amato@luedi.it

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