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MATERA – Non c’è stata la svolta che qualcuno si attendeva. Natuzzi va avanti per la sua strada e non sembra aver voglia di fare passi indietro. L’incontro di ieri a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito di un tavolo tecnico che è stato convocato è solo il primo di una serie, altri tre ce ne saranno il 22, 25, 26 di luglio ma una certa delusione con accenti diversi emergeva in alcune organizzazioni sindacali.

Il più preoccupato appariva certamente Fernando Mega della Fillea Cgil che ha parlato: «di un passo in avanti che non c’è mai stato, Natuzzi ha confermato gli esuberi. Non ha proposto alcun piano alternativo mentre il Ministero continua a limitarsi esclusivamente», spiega ancora Fernando Mega, «a fare la parte del semplice notaio in questa vicenda. In realtà neanche le procedure di mobilità sono state sospese ma è stato semplicemente prorogato il termine di 30 giorno. Il piano di Natuzzi continua ad andare avanti e il Ministero non interviene avendo solo un comportamento notarile mentre dovrebbe indicare una direzione ed una linea politica». Meno accalorato ma ugualmente preoccupato è il tono di Mino Paolicelli della Feneal Uil che aggiunge: «in effetti un pizzico di delusione c’è perchè ci aspettavamo che venissero avanzate proposte per una ricollocazione anche solo di una parte dei lavoratori e invece non c’è stata alcuna mossa diversa, alcun passo in avanti e questo ovviamente non può che preoccuparci. La mobilità? C’è stato unp sostamento in avanti di 30 giorni, avremo tempo per parlare fino al 15 di ottobre».

Più cauta e con accenti leggermente diversi è invece la Filca Cisl che non esaspera o comunque non trae elementi particolarmente negativi dall’appuntamento che c’è stato ieri al Ministero a Roma: «è stato un primo incontro interlocutorio a cui ne seguiranno anche degli altri» spiega Margherita Dell’Otto della Filca Cisl, «al momento la mobilità è sospesa e si discute fino al 15 di ottobre cercando di fare breccia. Non è una trattativa che si conclude in poco tempo».

Molto più istituzionale è stata invece la posizione comunicata dall’azienda che attraverso una breve nota si è limitata a ricordare che «in un clima di confronto costruttivo e di collaborazione, Natuzzi SpA ha avuto modo di illustrare in maniera esaustiva ai partecipanti i dettagli più importanti del piano, con particolare riferimento ai costi di produzione (soffermandosi sul costo di trasformazione pari a 0,92 centesimi/minuto) e al nuovo assetto produttivo del gruppo nel distretto pugliese e lucano.

A conclusione del tavolo, il Mise in pieno accordo con le parti ha stabilito la convocazione di altri tre incontri tecnici entro la fine del mese di luglio per approfondire ulteriormente gli aspetti del piano legati all’organizzazione del lavoro,  al  costo del  lavoro e al piano di investimenti per la crescita prospettica dei volumi produttivi».

Notizie che di fatto sintetizzano le diverse posizioni e il diverso approccio ma che finiscono, comunque, per mantenere preoccupati i lavoratori della Natuzzi. Questo pomeriggio a Santeramo è prevista un’assemblea generale per affrontare le diverse questioni sul tavolo e valutare le eventuali decisioni da prendere in questo particolare momento.

Prima ancora un altro appuntamento sempre sulla questione Natuzzi come tema unico sarà affrontata nel corso del Consiglio comunale di Altamura.

Insomma l’intera area viene catalizzata da un provvedimento che proprio per questo assume una sorta di estrema importanza per il territorio appulo-lucano. Ora ci sarà da capire cosa il tavolo tecnico nelle prossime tre riunioni riuscirà a proporre. Ma ieri l’ottimismo non era certo al massimo e la preoccupazione comunque crescente per una svolta che non si vede all’orizzonte.

p.quarto@luedi.it

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