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POTENZA – Speranza, Pittella, Lacorazza, Santarsiero, D’Andrea, Folino, Bubbico, De Filippo ter, Santochirico. Tanti i nomi. Quello che è certo che per il momento vince la tattica del “nascondino”:  i big rimangono coperti attendendo che magari la soluzione arrivi da sola.

Ma intanto le elezioni si avvicinano e il tempo a disposizione (soprattutto per chi ancora sogna le Primarie) diventa sempre più stretto. Solo il sindaco di Santarsiero ha preso la parola, ha detto quello che pensa e ha posto  sul tavolo le proprie ambizioni e opinioni. Ma l’effetto è stato quello di “suscitare” le reazioni polemiche di molti. Soprattutto da “seconde linee” del Materano. E quindi viene da chiedersi: e se il candidato del Pd per la presidenza della giunta fosse davvero un materano? Possibile. Nulla può essere escluso in una fase così complessa per il Partito regione. Ma chi? Il punto più complesso di una scalata materana alla poltrona istituzionale più prestigiosa della Basilicata rimane quello del nome. In realtà di big che potrebbero aspirare a guidare la coalizione di centrosinistra ce ne sono molti sia nel Potentino e sia nel Materano. Ma se non ci saranno le Primarie – che giorno dopo giorno diventano meno probabili- serve un candidato (o candidata) goverantore frutto di una sintesi tra colonnelli. Più facile da dirsi che da farsi. Ovviamente.

Ma su tutto a complicare il quadro c’è anche un tema antico che forse è stato sottovalutato. Una regione e due province. La Basilicata divisa (o unità dipende dai punti vista) dal Tirreno allo Jonio. Da Potenza a Matera.  Si voterà a Potenza e in tutto il potentino come a Matera e in tutti i 31 comuni del Materano per scegliere il nuovo governatore. E se per i consiglieri ogni territorio potrà scegliere quelli più vicini per appartenenza geografica così non sarà per il candidato governatore. E dunque o sarà di un territorio o dell’altro. La questione più appassionante appartiene al centrosinistra. Nel centrodestra infatti il tema è piuttosto quello delle alleanze e se la scelta sarà effettuata all’interno dei vari partiti (a partire dall’azionista di maggioranza e cioè il Pdl) o se verrà individuato un esterno come piacerebbe a Viceconte su tutti. Diversa la questione nel centrosinistra. Alla fine difficile che il candidato sono sia del Pd. E quindi c’è maretta. Da Matera anche se nessuno dei big lo ha detto chiaramente c’è chi punta i piedi. Dopo la fine della legislatura di Bubbico nel 2005 il governatore è stato espressione del Potentino con Vito De Filippo.

La Città dei Sassi che punta a Matera 2019 si sente messa nell’angolo “dall’arroganza” di Potenza. Il tema è antico. Fino alla scelta definitiva del candidato governatore ci saranno sempre più prese di posizione e mal di pancia diffusi. Il problema però è che i big del Materano più che unire sembrano dividere il Pd del stesso territorio. Insomma la senatrice Antezza potrebbe avere le carte in regola ma di certo non mette d’accordo Bubbico e Chiurazzi. E nemmeno Santochirico. Lo stesso vale per gli altri. Il Pd di Matera è lo specchio di quello regionale: diviso tra filiere e simpatie da tifoserie,

Ma forse (forse!) un nome che potrebbe mettere tutti d’accordo c’è. Ed è quello che di cui meno si è discusso e cioè il sindaco di Matera, Salvatore Adduce. Certo questo significherebbe elezioni anticipate per il Comune dei Sassi di almeno un anno. Ma Adduce ha le frecce. E’ epressione degli ex diessini ma allo stesso tempo è stato candidato segretario del Pd sostenuto anche dai Pittella e da De Filippo. Insomma qualche credito potrebbe vantarlo tanto più che se proprio alla fine dovrà essere trovato un equili brio da qualche parte si dovrà pure cominciare. Ovviamente per qualcuno è poco più di una suggestione. Ma da outsider nei corridoi se ne inizia a parlare. E vista l’incertezza generale questo può essere un valore.

s.santoro@luedi.it

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