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BELMONTE CALABRO (CS) – Si sono salvate nonostante il motopeschereccio sul quale si trovavano è affondato nel Tirreno cosentino, al largo di Belmonte Calabro. E il nome dell’imbarcazione, “Odissea”, ha finito col diventare evocativo, quasi come quello della barca, il “San Francesco di Paola”, che ha salvato le tre persone che erano finite a mare.
Erano tre le persone a bordo dell’imbarcazione affondata, il proprietario e due marittimi, erano finiti in mare. L’arrivo dell’altro motopeschereccio di passaggio nella zona è stato provvidenziale per condurli a riva. Le loro condizioni sono buone. L’Ufficio marittimo di Paola ha aperto un’inchiesta amministrativa per accertare le cause dell’affondamento.
A lanciare l’ allarme alla Capitaneria di porto di Vibo Valentia è stato il padre del comandante del motopesca avvertito telefonicamente dal figlio che l’imbarcazione stata affondando. Poco dopo, nel tratto di mare in cui era avvenuto l’affondamento dell’Odissea, è transitato il motopesca “San Francesco di Paola”, che ha tratto in salvo i tre naufraghi. Sul posto sono giunte anche due pattuglie terrestri dell’ Ufficio locale marittimo di Paola e della Delegazione di Spiaggia di Amantea, che hanno raggiunto i tre occupanti del peschereccio accertando che non avevano necessità di assistenza sanitaria. Il comandante dell’imbarcazione ed i due marittimi sono stati condotti poi negli uffici della Guardia Costiera di Amantea, dove sono stati raggiunti dai familiari. Secondo quanto è emerso dai primi accertamenti, l’”Odissea’ è affondato in pochi minuti mentre si trovava a circa sette chilometri dalla costa, su un fondale di circa 400 metri.
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