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POLICORO – Un grave fatto di sangue sarebbe passato probabilmente sotto silenzio, se il soccorritore del ferito più grave, un 44enne colpito da sette coltellate, non avesse ingaggiato una folle corsa in auto verso l’ospedale di Policoro, attirando l’attenzione di una pattuglia della Polstrada. L’episodio, fatto di allarmante omertà su un probabile regolamento di conti negli ambienti della criminalità organizzata, è accaduto sabato notte, intorno alle 3.30, all’interno di un lido sul lungomare della città jonica.

Il ferito, dimesso ieri dall’ospedale San Carlo di Potenza, è il tursitano Rocco Russo, già noto alle forze dell’ordine e già vittima di un altro accoltellamento, accaduto nei mesi scorsi.

La Polstato di Policoro, agli ordini del commissario capo Roberto Cirelli, sta indagando nel più assoluto riserbo, anche perchè mancano testimoni formalmente tali, ma negli ambienti dei ben informati si parla di una mega rissa con diverse persone coinvolte.

Ovviamente, nessuno ha sporto denuncia, nessuno ha visto o notato niente, ma qualcuno deve aver pestato i piedi all’altro per giustificarsi una tale violenza. La pattuglia della Polstrada ha subito notato quell’auto che procedeva a folle velocità su via Lido, l’ha inseguita fino all’ospedale di Policoro, fermando subito il conducente, mentre il passeggero, Rocco Russo, veniva ricoverato con diverse ferite da lacerazione all’addome.

L’uomo alla guida dell’auto avrebbe dichiarato di non sapere nulla di quanto accaduto al ferito che trasportava, nè di aver visto nulla, ma di essersi semplicemente limitato a portarlo in ospedale, vistoil grave pericolo che correva. In pochi minuti, dopo aver stabilizzato Russo, i sanitari di Policoro hanno disposto il trasferimento al San Carlo di Potenza, vista la gravità delle ferite.

Intanto gli agenti della Stradale hanno passato il fascicolo ai colleghi della Polstato, che hanno avviato le indagini utili a ricostruire quanto accaduto. Considerata l’ora tarda in cui è accaduto l’episodio, anche in presenza di eventi che popolavano il lungomare, è probabile che in pochi abbiano potuto vedere e oggi possano essere utili agli inquirenti.

In più, chi ha visto probabilmente non parla per il comprensibile timore di ritorsioni da parte di personaggi non proprio raccomandabili.

Gli agenti si starebbero concentrando sulle frequentazioni abituali del lido, ma anche su ferite e contusioni che potrebbero aver riportati gli altri rissanti, visto che pare siano volati pugni pesanti.

Un’indagine complessa, proprio perchè mancano riscontri chiari, ma dalle modalità con cui si sono svolti i fatti, lascerebbero pensare chiaramente a un regolamento di conti, probabilmente legato al traffico di stupefacenti nella fascia jonica, dove specie d’estate la droga circola in abbondanza.

Al momento non ci sarebbero fermati, ma la Polizia sta sentendo diverse persone. C’è, poi, l’ipotesi di un movente legato al predominio su un giro di racket rivolto alle attività commerciali e l’inquietante collegamento con gli incendi dolosi, che da due anni piagano il tessuto produttivo del Metapontino.

a.corrado@luedi.it

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