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PIGNOLA – L’hanno trovato in un casolare in contrada Villafranca dopo quattro ore di ricerche. Quando ha capito che per lui non c’era più nessuna possibilità di fuga Pasquale Marino, quarantenne pregiudicato di Pignola ed esponente del clan Riviezzi con alle spalle una condanna in primo grado a 9 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso, non ha potuto fare altro che arrendersi e, senza opporre resistenza, consegnarsi ai Carabinieri. 

E’ terminata intorno alle due di lunedì mattina la fuga del quarantenne che intorno alle 23 davanti al bar Roxi – in pieno centro storico di Pignola – ha colpito all’addome, con un coltello a serramanico, Angelo Luongo anche lui quarantenne, senza fissa occupazione, e con precedenti penali di poco conto. 

Pasquale Marino, di professione boscaiolo, è accusato di tentato omicidio. Solo per una casualità, infatti, la lama da 12 centimetri con cui ha colpito all’addome Angelo Luogo, non ha leso organi vitali. Ma l’intenzione era quella di uccidere.

Sono circa le 23 quando Pasquale Marino, dopo avere parcheggiato la sua autovettura, si è recato al bar Roxi, nella centralissima via Marconi, e ha avvicinato  Angelo Luongo.

I due hanno cominciato a discutere animatamente come hanno raccontato ai carabinieri anche i testimoni presenti sul posto. La discussione è andata in pochi minuti in un crescendo fino a quando il boscaiolo, con precedenti penali per reati contro la persona, non ha cacciato un coltello a serramanico e senza esitare ha sferrato un fendente all’addome di Angelo Luogo che si è subito accasciato al suolo.

Marino, sotto lo sguardo attonito dei presenti, come se nulla fosse si è recato nel posto dove aveva parcheggiato la sua auto e dopo essere salito a bordo ha messo in moto e si è dato alla fuga.

Nel frattempo qualcuno dei presenti ha chiamato i Carabinieri e il 118.

Mentre i sanitari del “Basilicata soccorso” , dopo avere tamponato la ferita, provvedevano a trasportare Angelo Luongo all’ospedale San Carlo di Potenza, gli uomini dell’Arma – circa dodici le unità giunte sul posto – si mettevano immediatamente sulle tracce del boscaiolo battendo palmo a palmo la zona compresa tra Pignola e Anzi.

Dopo quattro ore di ricerche, ostacolate dal buio e dai boschi che si trovano nella zona, i carabinieri sono giunti davanti a un casolare e hanno notato parcheggiata l’auto a bordo della quale Pasquale Marino si era dato alla fuga. Nessun dubbio: l’uomo si trovava  in quel casolare che è stato circondato. Quando ha capito che per lui non c’era più nessuna possibilità di fuga il boscaiolo si è consegnato agli uomini dell’Arma che dopo averlo portato in caserma per le formalità di rito l’hanno poi accompagnato nella casa circondariale di rione Betlemme.

Adesso spetterà al gip convalidare o meno il fermo come già chiesto dal pm di turno Sergio Marotta.

Angelo Luogo, che non è in pericolo di vita, rimarrà al San Carlo per una ventina di giorni. Ai carabinieri, che lo hanno sentito poco dopo il suo ricovero, non ha raccontato molto. Ha parlato, così come hanno anche fatto i testimoni presenti davanti il bar Roxi, di una discussione degenerata.

Una ricostruzione che, però, non ha convinto gli uomini dell’Arma che stanno indagando per capire le vere ragioni alla base del tentato omicidio.

a.giammaria@luedi.it

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