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REGGIO CALABRIA – Gaetano Franco Caminiti, testimone di giustizia, titolare di un punto Snai a Pellaro, periferia sud di Reggio Calabria, ha ricevuto questa mattina l’ennesima lettera minatoria. La lettera segue di appena 48 ore un’altra busta recapitatagli sempre al locale, contenente circa 200 grammi di esplosivo. Quando stamani il postino gli ha consegnato la nuova busta, l’uomo si è subito insospettito nel leggere il mittente, Questura, poichè sulla busta con esplosivo era stato indicato quale mittente i Carabinieri. Il commerciante, quindi, ha allertato immediatamente carabinieri e polizia, adagiando delicatamente la busta su un ripiano. Poco dopo è giunto l’artificiere del XIII Reparto Mobile, che ha analizzato la busta escludendo che contenesse esplosivi o altre minacce. 

La busta quindi è stata esaminata e sequestrata dalla Polizia Scientifica. Al suo interno una lettera minatoria nei confronti di Caminiti, oltre alla “spiegazione” del furto avvenuto venerdì scorso dell’autovettura Fiat Panda, appena acquistata, di proprietà della nuora di Caminiti. L’autovettura, che ha subito gravi danni, è stata ritrovata il giorno dopo dalla Polizia. Ebbene nella lettera viene spiegato all’uomo che l’auto era stata rubata a sua nuora per fare un dispetto proprio a lui. Era il 12 febbraio del 2011, intorno alle ore 18.30, quando una moto ha affiancato la Smart che percorreva la Statale 106, Caminiti alla guida è stato bersaglio di un intero caricatore di pistola, un colpo lo ha ferito al braccio, gli altri si conficcarono miracolosamente nel montante posteriore, in acciaio, della piccola utilitaria. E’ dal 1993 che Caminiti denuncia le minacce subite al lavoro. Grazie alla sua denuncia è scattata l’operazione Azzardo, che ha visto infliggere sei anni di reclusione a tre imputati di tentata estorsione, per aver tentato di imporgli un software illegale nella sala giochi di cui è titolare.
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