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ACQUAPPESA (CS) – C’è una seconda auto che ha avuto un ruolo decisivo nella morte di Erika Brusca, la ragazza di 26 anni uccisa da un incidente stradale sulla statale 18 tirrenica ad Acquappesa, in provincia di Cosenza. All’arrivo dei primi soccorsi, sul posto in cui la giovane ha perso la vita e la sorella che era in auto con lei è rimasta ferita, c’era anche una seconda vettura, una Fiat Uno abbandonata. 

Dai primi rilievi si è immaginato subito che potesse essere coinvolta nell’incidente. E infatti, secondo la ricostruzione formulata dai carabinieri, la Fiat Seicento sulla quale Erika e la sorella viaggiavano sarebbe stata colpita nella parte posteriore proprio dalla Fiat Uno, mentre le due giovani stavano imboccando lo svincolo. L’urto avrebbe fatto schizzare la Seicento che si è poi andata a schiantare. Per Erika, che è stata sbalzata fuori dall’abitacolo, la dinamica è stata fatale. 

I carabinieri hanno subito rintracciato il proprietario dell’auto e nel corso della notte si è proceduto all’arresto di un uomo, Carlo Musacchio, 40 anni. Dovrà intanto rispondere di omesso soccorso. E in attesa di chiarire meglio eventuali ulteriori responsabilità per lui c’è anche l’accusa di omicidio colposo.

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