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POMARICO – “Aiutatemi, mio marito mi ha chiuso in casa e mi sta picchiando!”. Potrebbero esser state queste, le parole pronunciate dalla sessantaduenne G.R., che domenica mattina è riuscita col cellulare a chieder l’aiuto dei carabinieri, per un pronto intervento utile a fermare l’aggressione del consorte, V.O. di sessantaquattro anni, arrestato immediatamente.

La telefonata, ricevuta dal 112 della Centrale operativa del Comando provinciale dei carabinieri di Matera, è servita ad allertare gli agenti di stanza a Pomarico, che sono intervenuti insieme all’autoradio di pattuglia dell’Aliquota Radiomobile materana.

La richiesta di soccorso non ammetteva titubanze. Quindi hanno impiegato poco i militari per fiondarsi nell’appartamento del quartiere Aldo Moro, a qualche passo da un locale abbastanza frequentato, e specialmente di domenica mattina; mentre proprio i curiosi avevo immaginato che l’uomo stesse minacciando il suicidio. La donna aveva, invece, denunciato di essere stata chiusa in casa dal marito e percossa, anche con una pentola prelevata dalla cucina.

Ed è stata proprio questa la situazione che i militari hanno trovato, quando sono arrivati sul pianerottolo. Anche non avendo la possibilità di vederla coi loro occhi; visto che la signora era stata proprio sequestrata fra le sue mura domestiche. V.O. non le permetteva di uscire dalla dimora. E neppure sotto pressione dei carabinieri, che per diversi minuti hanno cercato di convincere l’uomo a bloccare la sua ira e permettere il loro accesso. Infatti, nel frattempo era giunta sul posto anche una squadra dei Vigili del fuoco di Ferrandina, già preparata all’eventualità di dover irrompere nell’appartamento. «Alla vista dei Vigili del fuoco, che si apprestavano a forzare l’accesso da un vicino balcone -si legge in una nota dell’Arma- l’uomo si è convinto ad aprire l’uscio con movimento repentino: la porta – si notava – era priva di chiavi attaccate, che infatti il V.O. mostrava di tenere ben salde in mano”, chiosa la ricostruzione dei fatti offerta dagli stessi carabinieri. Quando gli uomini dell’Arma sono riusciti quindi a entrare nella casa, hanno raccolto il racconto della donna, che ha riferito di esser stata più volte colpita con una pentola di metallo dal suo compagno d’una vita».

La signora è stata giudicata guaribile in una settimana dalla Guardia medica di Pomarico. Ma suo marito è stato arrestato con l’accusa di violenza privata, minacce, lesioni e sequestro di persona. Capi d’accusa non proprio semplici da gestire. E forse solo il tragicomico epilogo d’una situazione irrisolta dentro e fuori le mura domestiche.

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