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POTENZA – Non solo la “diffida” della Regione non ha sortito effetto, ma in via Verrastro sembra che qualcuno abbia accettato di fare un passo indietro riconoscendo il ruolo rivendicato  dal Comune di Viggiano.

C’era anche il direttore tec nico della Società energetica lucana, Massimo Scuderi, mercoledì sera al secondo incontro del tavolo per la stesura del disciplinare dell’operazione gas “gratis” per i comuni della Val d’Agri.

La sua presenza è stata interpretata come un riconoscimento implicito dell’iniziativa dell’amministrazione. Intascato l’ok in extremis della giunta regionale uscente alle “linee guida” stipulate con Eni e Shell, nella riunione del Comitato paritetico con la Regione di settembre, il Comune aveva calendarizzato subito una serie di incontri. Obiettivo: chiudere le pratiche entro gennaio e iniziare a incassare quanto prima «la contribuzione in natura» prevista. In numeri: 16milioni e mezzo di metri cubi di gas all’anno. Parte di quello estratto dal giacimento della Val d’Agri assieme al petrolio, che poi viene separato dallo stesso all’interno del centro oli.

Nei giorni successivi dal gabinetto del presidente Vito De Filippo era arrivato lo “stop”, col rinvio del tavolo a data da definirsi e la puntualizzazione che sarebbe stata la Regione a farsi carico della sua indizione. Cosa che ha allarmato non solo Viggiano ma anche Eni e Shell. 

Ma alla fine la riunione, lo scorso 21 novembre, si è tenuta lo stesso. Di più, il sindaco Giuseppe Alberti, tutt’altro che scoraggiato dalla “diserzione” di via Verrastro, ha riconvocato tutti per mercoledì scorso. Poi ha ribadito la posizione dell’amministrazione.

In primis, quei 5milioni di euro di gas all’anno ormai apparterrebbero ai comuni della valle (oltre a Viggiano: Marsico Nuovo, Marsicovetere, Paterno, Tramutola, Sarconi, Montemurro, Moliterno, Grumento Nova, e Spinoso). Quanto invece alle questioni ancora da definire si tratterebbe di aspetti tecnici. Alla Regione, quindi, di qui in avanti non resterebbe che un ruolo di mera spettatrice degli eventi, o poco più.

Come sia stato preso in Regione il diktat del primo cittadino è difficile a dirsi. Ma dal momento che Sel è una società partecipata al 100% proprio dalla Regione la presenza di un suo esponente non può che avere un certo significato.

«Con l’insediamento del direttore di Sel il tavolo tecnico è stato costituito una volta per tutte in maniera regolare». Ha commentato al Quotidiano Romualdo Coviello, ex senatore eletto nel consiglio comunale di Viggiano, che ha condotto col sindaco tutta la trattativa per arrivare al patto del gas.

«D’ora in poi non resta che trovare le soluzioni migliori per indicare il modo con cui il gruppo delle imprese estrattive devono dare il gas agli enti locali. Grazie proprio al contributo di Sel, che ha già gestito in passato un accordo molto simile, mercoledì è emerso che si potrebbe trasformare la contribuzione in un “bonus”. Come soluzione sarebbe più agevole di organizzare una fornitura in senso fisico, e forse pure più conveniente dato che oggi il 60% del valore del gas viene speso per le competenze di chi ha un ruolo nell’approvvigionamento, nello stoccaggio, nel trasporto e nella commercializzazione dello stesso».

l.amato@luedi.it

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