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VENOSA –  I venosini  piangono l’ultimo dei sagrestani.  In tanti hanno partecipato  alla cerimonia funebre officiata nella Cattedrale di S.Andrea per dare  l’estremo saluto   a Teodoro Dimantova,  che da poco aveva tagliato il traguardo dei 101 anni. I vensini. Con Teodoro, per tutti  “Diadurein- “ U sagrsten d’ u Purgatorie”, Venosa perde un pezzo della  sua storia e scompare una figura non più ripetibile. Teodoro era sagrestano a tempo pieno per 24 ore al giorno e per tutto l’anno.  

Non svolgeva solo la funzione  di custode, incaricato  della pulizia  degli ambienti e della cura degli arredi, ma anche, potremmo dire,  di educatore incaricato del rispetto delle regole. I meno giovani, infatti, amano ricardarlo indaffarato a  rincorrere, rimproverare i ragazzi più vivaci e turbolenti i  che frequentavano  l’oratorio, meglio “u succurp” del Purgatorio. Un ruolo che ha svolto ininterrottamente  per  oltre 45 anni, tanto da rappresentare la continuità stessa della vita di parrocchia. Mente i preti cambiavano, il sagrestano rimaneva sempre al suo posto. 

«E’ stato la sentinella del Purgatorio! Grazie alla sua disponibilità-  ha sottolineato mons. Don Dario Di Ciesco – si è guadagnato l’affetto e la fiducia  non solo del clero, ma di tutta la cittadinanza».  E come sagrestano, appunto, “Diadurein” ha svolto anche una funzione sociale molto importante fino agli anni 50-60: con il suono della campane, in ogni condizione atmosferica e di salute ha scandito la giornata e il lavoro  di tanti contadini. Una funzione molto importante per la vita della comunità, prima della diffusione capillare dell’orologio. Per  25 anni ha svolto anche le funzioni di Priore della Confraternita San Filippo Neri,sotto il titolo del Pio Monte dei Morti, nella stessa  Chiesa di San Filippo Neri o del Purgatorio, diventando successivamente Priore Onorario Emerito.

«Come Santo Stefano anche Teodoro nasce alla vita del cielo nel giorno in cui celebriamo la nascita di Gesà Cristo-ha sottolineato Mons. don Dario Di Ciesco nel discorso funebre – Teodoro Dimantova è l’uomo che ha servito la Chiesa di Cristo, per tantissimi anni, con onestà e serietà. Stimato e ben voluto non solo dal Clero, ma da tutti i fedeli. Sento il dovere di ringraziarlo  per il prezioso lavoro svolto per la Chiesa venosina, a stretto gomito dei tanti parroci che si sono avvicendati nella chiesa del Purgatorio».

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