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– Si è svolto oggi a Potenza, nell’ospedale San Carlo, il primo intervento chirurgico di prostatectomia radicale con l’ausilio del robot “Da Vinci”, utilizzato da un gruppo di medici guidati da Michele Gallucci, direttore di Urologia nell’ospedale Regina Elena di Roma, e da Angela Vita, primario di Urologia nella struttura sanitaria lucana, in base a una collaborazione tra i due centri cominciata lo scorso anno.
Lo hanno annunciato stamani a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, il direttore generale del San Carlo, Giampiero Maruggi, e i chirurghi che hanno eseguito l’operazione con la tecnologia robotica. L’intervento è durato poco meno di un’ora, e il paziente potrà essere dimesso nei prossimi giorni, rispetto a una degenza che in precedenza era di almeno una settimana: “Non è solo un importante acquisto per la salute dei pazienti – ha detto Gallucci – con minori costi di ricovero e un ritorno più celere alla vita normale, ma anche uno straordinario mezzo per limitare la migrazione sanitaria e favorire l’arrivo di pazienti da tutto il meridione, senza dimenticare che da oggi sono possibili interventi eccezionali e grandi possibilità di crescita professionale dei medici”. Nel 2013 sono stati circa diecimila gli italiani operati con l’utilizzo di questo robot: vi sono 64 “Da Vinci” attivi in tutta Italia, l’80 per cento al Nord, e il 20 per cento al Centro-Sud (di cui tre a Roma, due in Sicilia e uno in Puglia). Il chirurgo opera rimanendo seduto di fronte alla console di comando del robot, dove ha una visione ampia del campo operatorio: vicino al paziente i bracci robotici riproducono, attraverso gli strumenti installati, miniaturizzati e preciso, i movimenti delle sue mani. “E’ un momento molto importante por il San Carlo – ha spiegato Maruggi – perchè si porta a termine il lavoro intenso di un anno e si comincia ad usare il ‘Da Vincì con l’equipe del dottor Gallucci, dopo dodici mesi di collaborazione: è una tecnologia straordinaria, la migliore disponibile in questo momento nel mondo, che non sarà usata solo in urologia ma anche in altri ambiti, ricordando che questo strumento è stato acquistato con fondi dell’ospedale, e ciò è stato possibile grazie ai nostri conti in ordine”. Il sistema chirurgico può essere usato in tipologie diverse di interventi, anche particolarmente complessi, con particolari vantaggi dove i campi operatori sono ristretti e di difficile accesso, come gli ambiti cardiologici e toracici. (ANSA).

Si è svolto oggi a Potenza, nell’ospedale San Carlo, il primo intervento chirurgico di prostatectomia radicale con l’ausilio del robot “Da Vinci”, utilizzato da un gruppo di medici guidati da Michele Gallucci, direttore di Urologia nell’ospedale Regina Elena di Roma, e da Angela Vita, primario di Urologia nella struttura sanitaria lucana, in base a una collaborazione tra i due centri cominciata lo scorso anno.

 

Il direttore generale del San Carlo, Giampiero Maruggi, e i chirurghi che hanno eseguito l’operazione con la tecnologia robotica, hanno raccontato dell’intervento: è durato poco meno di un’ora, e il paziente potrà essere dimesso nei prossimi giorni, rispetto a una degenza che in precedenza era di almeno una settimana.

«Non è solo un importante acquisto per la salute dei pazienti – ha detto Gallucci – con minori costi di ricovero e un ritorno più celere alla vita normale, ma anche uno straordinario mezzo per limitare la migrazione sanitaria e favorire l’arrivo di pazienti da tutto il meridione, senza dimenticare che da oggi sono possibili interventi eccezionali e grandi possibilità di crescita professionale dei medici». 

Nel 2013 sono stati circa diecimila gli italiani operati con l’utilizzo di questo robot: vi sono 64 “Da Vinci” attivi in tutta Italia, l’80 per cento al Nord, e il 20 per cento al Centro-Sud (di cui tre a Roma, due in Sicilia e uno in Puglia). 

Il chirurgo opera rimanendo seduto di fronte alla console di comando del robot, dove ha una visione ampia del campo operatorio: vicino al paziente i bracci robotici riproducono, attraverso gli strumenti installati, miniaturizzati e preciso, i movimenti delle sue mani. 

«È un momento molto importante por il San Carlo – ha spiegato Maruggi – perché si porta a termine il lavoro intenso di un anno e si comincia ad usare il “Da Vinci” con l’equipe del dottor Gallucci, dopo dodici mesi di collaborazione: è una tecnologia straordinaria, la migliore disponibile in questo momento nel mondo, che non sarà usata solo in urologia ma anche in altri ambiti, ricordando che questo strumento è stato acquistato con fondi dell’ospedale, e ciò è stato possibile grazie ai nostri conti in ordine».

Il sistema chirurgico può essere usato in tipologie diverse di interventi, anche particolarmente complessi, con particolari vantaggi dove i campi operatori sono ristretti e di difficile accesso, come gli ambiti cardiologici e toracici. 

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